40 GRUPPO II. omipano la sommitä, i femminiui invece la parte inferiore, e questi ridu- cendosi poi in semi, sono muniti alla base di peli finissimi e leg°-eri, de a maturitä completa si disperdono nell’aria. Le foglie di questa pianta, raccolte raentre dura la vegetazione e con- venientemente asciugate, si intessono ad uso di stoie o di sporte, si farno servire per rivestire fiaschi, per impagliare seggiole volgari, per fare im- bottiture grossolane, per calafattar navi e per covrire capanne. Colla peluria che aceompagna i semi si riempiono dai poveri le coltri del etto e piü volle si e tentato di ridurla in filo, ma con poco buon risultato. Le foglie possono perö dare un tiglio per far buoni corda™i resistenti ed anche per formar carta. Un giornale italiano (Le Industrie e privative) ha recenteraente assi- curato che la fabbricazione dei cordaggi di tifa forma oggetto di consi- aerevole fabbricazione e di commercio. II Payen colloea, per rispetto alla fabbricazione della carta, questo tes- s.le Hella seconda categoria delle materie prime succedanee agli stracci con la canape, il lino, il formio, la juta. Il sig. Dupont aveva esposto all’ultima Esposizione di Lione alcuni pro- < ott, consistenti in carta, filaccia e cordaggi ottenuti con le tife. ja carta era valutata L. 75 ad 80 il quintale, la filaccia a L. 30. Per la fabbricazione della carta le foglie si fanno cuocere per qual- , e ora > n una soluzione alcoolica, si passano sotto macine o cilindri, si lavano, e si e cos. ottenuta la materia prima. La filaccia greggia ha un co or giallastro, ma e suscettibile di essere imbiancata ed anche colorita. Il filo potrebbe utilizzarsi per fabbricare tele per sacchi da imballaggio. j uor di dubbio che 1’uso di questa materia, che abbonda tanto in italia, potrebbe dar luogo ad una industria nuovissima. Alla Esposizione di Vienna un italiano, residente in Alessandria di Egitto, aveva inviato saggi di filo e di tela preparati con la tifa, ma man- cava ogni particolare rispetto alla importanza della lavorazione Sotto il nome di giunco sono dal nostro popolo confuse diverse specie di Junens, dei quali si adoperano per vari usi i culmi flessibili e tenaci I p.u eomuni, o almeno i piü usati, appartengono alle specie dette /. etTusus e J. conglomeralus, con i quali si intessono piccole stuoie, fiscelle per rac- cogliere ricotte od altre maniere di latte cagliato. cordicelle ed alcuni attrezz, per prendere i pesci. Gli ortolani ed i giardinieri adoperano i cu m, stess. per legare piante, o per raccogliere le foglie di alcune piante ortensi per renderle bianche, tenere e succolenti, prima di servirle in tavola § 6. — Di altre piante, che in vario modo servono ad opere tessili. Fra i debbono prodotti italiani che figur annoverarsi le radiche di avano a Vienna con qualche larghezza, una graminacea abbastanza comune