0L1I COMMESTIBILI
131
t
La Capitanata ha una specialitä tutta sua propria, la stessa specialitä
dell’Algeria. Si verifica in quella parte d’Italia ciö che si verifica fra i
Kabili, e di cui ho discorso nella prima parte di questo scritto. II Gar
gano e coperto tutto di larghe boscaglie di olivastri, o ulivo selvaggio
(olea oleaster), che vi cresce spontaneo. I proprietari se ne servono in-
nestandoli; se ne servono sopratutto a cavare dal frutto olio in pochis-
sima quantitä, e anche buono. Se i milioni di olivastri fossero innestati
tutti ad ulivi gentili, si avrebbe tant’olio da inondarne l’Europa. Ma un
innesto generale e impresa vana per ora, o almeno molto diflicile. per
ragioni locali, alle quali accennerö. L’ulivo selvatico cresce spontaneo
specialmente sopra le terre demaniali, soggette ad usi civici. Questi usi
civici voglion dire pascoli aperti, diritti di legnare, servitü di passaggio,
mancanza assoluta di siepi e di coltura. Sono vecchi avanzi di vecchie
eoncessioni baronali o governative che dovrebbero essere abolite, compen-
sando in altro modo i cittadini, se pure ce ne sia bisogno.
La Capitanata ha 11,(185 ettari (') del suo territorio coperti di olivi ed
olivastri. ed ha in media l’annua produzione di 46,538 ettolitri. Cosi di-
cono le paurose notizie statistiche raccolte dalla Societä Economica e dalla
Camera di Commercio, ma effettivamente la si crede assai maggiore. E
piantagioni nuove se ne fanno ogni giorno, e le vecchie si riformano
con gl’innesti. I vasli campi del Tavoliere, tenuti per tanti anni a semina
senza cavarne sufficiente ricolto, o a pascolo cavandone poco o nulla , si
mutano lentamente in vigne e oliveti. E desiderabile vedere le piantagioni
aumentar sempre. E ogni anno sorgono nuove fabbriche per l’estrazione
dell’olio, e nuove macchine per frangere sostituiscono le vecchie adamitiche
macine. Non e questo progresso ? E non e superiore a quello di ogni altra
parte d’ Italia ? Gli olii di Capitanata sono entrati giä nel commercio del
mondo sotto il nome di olii del Gargano, perche il Gargano ne produce in
maggior copia, sebbene di qualitä inferiore.
La Capitanata non ha ancora slabilimenti per 1’estrazione delP olio
con mezzi chimici, come li ha Terra di Bari, e generalmente i residui
delle olive sono impiegati alla combuslione per le fornaci, e peralimento
ai maiali. Non si fanno olii lavati per sapone e non si fanno adulterazioni
perche la Capitanata non produce olii di semi. Si coltiva il lino, ma in
cos'i poca quantitä, che quel poco che occorre per i bisogni locali s’importa
dall’estero. I terreni di Capitanata sono piu adatti alla coltura del grano
che del lino; anzi non v’e tornaconto a piantar lino ( 2 ).
Molta strada resta ancora a percorrere alla Capitanata per raggiungere
un piü alto grado di perfettibilitä; ma chi dirä che non vi si sia compiuto
in venti anni ciö che in un altro paese si sarebbe compiuto in un secolo?
(i) La Capitanata ha un’estensionc di 756,000 ettari, ma le terre coltivale e capaci di coltura hanno una
estcusione di 350,000 ettari soli.
(2) Atti del Comilalo deH’InchlesU Industriale, deposizione stritt* del cat. Giorgio Maurea di Chiculi