GRUPPO I.
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Si pud dire che il sistema Bessemer, rimasto incerto per un decennio dalla
sua invenzione, deve il suo buon esito al concorso della chimica e della
fisica: le quali scienze permisero di scoprire le condizioni da soddisfare per
raggiungere il fine che 1’ illustx-e siderurgista inglese si era proposto, la chi-
miea indicando la composizione dei prodotti in relazione a quella della ma-
teria prima, la fisica indicando le proprietä corrispondenti agli elementi che
entrano nella composizione dei prodotti stessi.
Oßcina di Neuberg (Austria). — A Neuberg vi e un piccolo stabilimento
che produce direttamente l’acciajo Bessemer dall’alto-forno. L’alto forno e
alimentato da minerali spatici decomposti e contenenti 48 per cento di ferro,
13 per cento di quarzo, 7 per cento di magnesia, e 4 per cento di manga-
nese. Vi si aggiunge, per ogni 100 chilogrammi di minerale, 14 chilogrammi
di carbonato di calce, onde il letto di fusione e costituito in modo che le
scorie risultino composte di una quantitä di calce e magnesia sufliciente per
formare monosilicati colla silice associata al minerale. Il consumo di combu-
stihile e da 8 a 9 metri cuhi di carbone di abete per ogni tonnellata di ghisa,
ed in peso circa 1,000 chilogrammi di carbone per 1,000 chilogrammi di
ghisa. L’aria e riscaldata a 300° C. e la pressione e di 6 centimetri di mer-
curio. Gli ugelli sono cinque, col diametro rispettivo di 6 centimetri. L’alto
forno e alto 14 metri ed ha i diametri interni: di 1 metro alla bocca, di 2. 50
al ventre, e di metri 1. 70 alla scodella. L’altezza degli ugelli e di metri 0. 02
sopra il fondo, e il ventre comincia a 4 metri sopra il fondo stesso.
Si fanno due colate al giorno, e la ghisa cola dall’alto forno in una sco
della di lamiera, collocata sopra un vagone che corre su di un binario, e
che si spinge rapidamente fino alla bocca dei convertitore Bessemer.
La produzione giornaliera di ghisa e di 6,500 chilogrammi, e la carica
dei convertitori cprrisponde precisamente alla metä di questa produzione.
L’officina trae dalla Stiria altre ghise, specialmente le speculari, per ag-
giungerle nel convertitore Bessemer dopo finita ciascuna operazione. L’ ag-
giunta di ghisa speculare corrisponde in media al 5 per cento della carica
ricevuta dal convertitore.
Lo stesso stabilimento tratta i cascami della fabbricazione Bessemer col
sistema Martin-Siemens. A tal fine e in azione un forno Siemens nel quäle
si caricano ogni volta 1,200 chilogrammi di ghisa e 3,400 .chilogrammi di
rottami. L’alfinazione dura 9 ore, ed altre tre ore s’impiegano nella colata
e nei restauri al forno, prima che si possa procedere ad una nuova infornata.
Cosi si fanno anche due operazioni Martin, corrispondenti alle due dei
processo Bessemer.
Il calo della ghise, risultante dal processo Bessemer, non c che dei 10
per cento.
Coeclusionc.
Se poniamo mente alle condizioni dell’industria siderurgiea italiana avendo
presenti i progressi di tale industria all’estero, ci si aflacceranno difficolti»
gravissime da superare per sostenere la concorrenza estera sugli stessi nostri
INDUSTRIA DEL FERRO. 125
mercati in questo ramo di produzione che si connette con un nostro Inte
resse vitale, qual’e la difesa nazionale.
In Italia, abbiamo le fernere litoranee che si alinientano delle limitate
quantitä di rottami localniente disponibili; abbiamo le altre fernere sparse
nelle Alpi e negli Appennini il cui sviluppo, massime nelle Alpi, e limitato
dai combustibili vegetali disponibili in vicinanza d’ogni opiflzio. Restano da
erearsi fernere che traggano partito di tutte le risorse che offre il paese in
fatto di minerali e combustibili. Queste ferriere si troveranno in condizioni
sempre inferiori a quelle dell’ estero riguardo ai combustibili; ma avranno
un sensibile vantaggio rispetto ai minerali; vantaggio cui potrebbe aggiun-
gersi quello della forza motrice gratuita, qualora il lavoro si facesse anche
in luoghi dove si potessero utilizzare forze idrauliche. ln sostanza, pos-
siamo, colla scelta dei luoghi, pareggiare le condizioni economiche nostre
con quelle estere; ma dovremo attenerci alle produzioni che richiedono minor
consumo di combustibile e che permettono di utilizzar meglio i pregi dei
nostri minerali in quanto che questi mancano di fosforo: dovremo, cioe,
studiarci di svolgere specialmente il processo Bessemer.
La fabbricazione dell’acciajo Bessemer e, giusta le osservazioni falte nella
presente relazione, uno dei piü difficili problemi della siderurgia. Il princi-
pale ostacolo da superare consiste nella produzione di buona ghisa Bessemer,
ostacolo cosi grave che la Stiria e perfino la Prussia, fornite di minerali
puri, söno costrette a ricorrere all’ Inghilterra per avere buone gliise Bes
semer, e non possono impiegare le ghise locali che in poca quantitä nelle
miscele. Il quäle fatto si spiega in parte per la inferioritä, rispetto all’ In
ghilterra, in tutto ciö che riguarda la mole degli alti-forni, la potenza delle
soflierie, il riscaldo dei vento, ecc. Quindi, se non v’ ha dubbio circa la pos-
sibilitä teorica di produrre in Italia acciajo Bessemer a condizioni non infe
riori all’estero, vi devono essere in pratica delle difficoltä, che non sarä dato
di vincere se non adottando quella larghezza di mezzi che vediamo nelle
oflicine estere, le quali si dedicano con successo a questa produzione speciale.
L’applicazione dei processo Bessemer si presenta suscettibile in Italia di
uno sviluppo direi quasi senza limiti; perche poggia sopra minerali indigeni
abbondanti ed appropriati alle ghise Bessemer, e perche, a paritä di produ
zione, richiede minor consumo di combustibili di qualsiasi altro processo
siderurgieo.
All’ infuori dell’ anzidetto sistema, vi sarä pur luogo a considerevoli mi-
glioramenti dell’ industria siderurgiea, sia nella fabbricazione delle ghise
per getti o per ferri di varie specie, sia nella fabbricazione dei ferri stessi
e degli acciaj.
L’estensione dei forni Siemens nelle ferriere provviste di forza idraulica
e di una opportunitä industriale incontestabile. 11 sistema Danks, massime se
opportunamente associato a quello Siemens, dovrebbe pur anco giovare gran
demente fra noi per la semplificazione dei lavoro manuale che ne consegue.
In fine, 1’industria spai’sa in piccoli opifizi che adoperano i vecchi processi
per i quali si sciupano quantitä considerevoli di carbone di legna per con-
vertire la ghisa in ferro, dovrebbe totalmente cessare, onde fosse riservato
quel prezioso combustibile alla sola fusione dei minerale.