20 GRUPPO XXIII.
pennelli piiini di puzzola si lisciano le superficie, con pennelli piatti si leviga
il colore, con spatole di cinghiale si depone la massa del colore. •— 11 colore
deve essere raacinato sottilissimo, e fuso in piccoli crogiuoli di due chilo-
gramrai. Gli smalti sono: bianeo, grisellino, nero, giallo, azzurro, verde, rosso,
rosaceo.: essi sono preparati con due fondenti per facilitarne la fissazione sul
vetro.
II primo fondente si compone:
A. Minio 25 parti - silice 10 parli - fusi in crogiuolo.
II secondo si compone:
B. Minio 8 parti - borace eristallino 5 parli - polvere di crislallo 12
parti.
Ed i colori per pittura sul vetro sono: pel
Bianco: polvere di cristallo grammi 720 - minio 200 - borace eristallino
40 - nitrato di potassa 40 - acido arsenico 60.
Grisellino: fondente come sopra A, 2 parti - terra d’ombra calcinata 7.
Nero: fondente come sopra B, 8 parti - azzurro 3 - terra d’oinbra 4.
Giallo chiarissimo: fondente A 8 parli - argento fino 1 - antimonio I.
Detto chiaro: fondente A,8 parti - cloridrato d’argento 1 - terra da pipe
calcinata.
Detlo cupo: fondente A, 8 parti - cromalo d’argento 1 - farina di calce I
- minio 2.
Detto opaco: minio 9 parti - antimonio di potassio 3 - farina di calce 4
col fondente B.
Detto aranciato: minio 10 parti - antimonio di potassio 3 - ferro oligisto
•1 - farina di calce 4 col fondente B.
Turchino: Sebbene il cobalto sia la sostanza colorante di cui 1’ efTetto e il
piü costante e il piü fisso, nondimeno ques'.o colore e uno dei piü delicati a
prepararsi, perche senza le proporzioni e preparazioni convenienli e spesso
soltoposto a fenditure della fusione. Si forma con due preparazioni :
1. ° Oxido di cobalto 8 parti - rena 18 - nitrato di potassa 12 - minio 5.
2. ° Tutto ciö, fuso e tirato ad acqua bollente e mescolato col fondente A.
e coli’ antimonio diaforetico.
L’anlimonio diaforetico e aggiunto per dure piü lucentezza e malleahilitä.
Verde: Si ottiene anco mettendo sul vetro uno strato leggiero del turchino,
tale quäle e stato descritto, misto col fondente A e daU’altra parle uno strato
leggiero del giallo trasparente: volendo fare il verde, come, per esempio, per
foglie, occorre:
Cromato di piombo 2 parti - farina di calce 2 - minio 2.
Rosso: Puö ottenersi mettendo solle due faccie del vetro della tintura
d’argento, coll’aggiunta di una porzione piii o meno grande di giallo traspa
rente: per altro per fare il rosso incarnato occorre, oltre a ciö ed al fon
dente A, il sanguinio, il rosso porpora e il nitrato di ferro leggermenle
calcinato.
Rosa: fondente B, 10 parti - minio 10 - antimonio diaforetico 3 - bo
race 10 - farina di calce 13 - porpora di cassio 5.
Ecco presso a poco la tavolozza occorrente per dipingere sul vetro.
LE ARTI DEI CULTI 21
Occorre adesso dare qualche indicazione sul modo di togliere al velro la
sua trasparenza e polimen'arlo. Ciö si fa ordinariamente colla Irizione di
silice in polvere: in due intelajature alla distanza di 0.006 si collocano le la-
stre, le quali per mezzo di ruote sono continuamente confricate da breccia
cormine, con un movimento di va e vieni: nel tempo di quattro ore il poli-
mento e fatto.
Procedimenli speciali si usano per i disegni ad imitazione del ricamo e
della trina, ovvero per ornati a chiaro-scuro.
La incisione sul vetro coli’acido floridrico puö farsi, poiche quest’acido si
presta a soprapporre al colore degli ornamenti di allro colore , senza pregiu-
dicare il campo del colore sottostante.
Due maniere vi sono per incidere coll’acido floridrico. La prima, consiste
a fare scaldare una inistione di cera e di pece e stenderla con pennello piatto
su tutta la superficie che si vuole incidere; poi con una punta qualunque si
toglie questa patina da tutte le parti che devono essere investite dall acido.
La seconda consiste invece nel disegnare il contorno, e quindi empire i vuoti
colla stessa sostanza. — Vi e poi la pittura per impressione: s’ incide una la*
stra di rame all’acqua forte, e se ne fa la prova di siampa sulla carta: poi si
decalca la carla con un leggiero mordente d’essenza di trementina.
Il vetro avendo ricevuta questa leggiera patina, deve essere esposto ad una
temperatura molto elevata, quasi a quella di un forno per cuocere pane, fin-
che il velro incominci ad imbrunire. — In questa condizione e indotto ad
assorbire il colore ed a resistere alla lavatura per distaccarlo dalla carta.
L’ olio per i colori da impiegare sulla carta per essere decalcati si deve
inoltre comporre di:
Olio di lino 2 litri - detto di colza un quarto di litro - minio 15 grammi
- fiore di zolfo 15 - resina 60 - pece 60 - catrame 250.
In Inghilterra si pratica anche un processo d’ impressione sul vetro per
mezzo di pietre litografiche. — Si comincia per incidere sulla pietra il disegno
che si vuole riprodurre e al solito si colorisce, poi si ricuopre con polvere
finissiina o di asfalto o di antracite, e si ricopre il vetro con una delle so-
stanze adesive e coli’ acido floridrico: col calore si coadiuva 1 incorporazione
della polvere colorata colla sostanza aderente al vetro.
Parlando di un’arte che andö giä perduta ed ora e rintracciata, occorre
anco dir qualche cosa sulla materia prima, tale quäle era dagli antichi confe-
zionata. Erano i vetri fabbrieati a soflio di mantice siccome descrive feofilo
(Diuersarium Arlium Schedula) : questi vetri non erano ne tanto fini, ne
tanto levigati, ne regolari. Il vetro bianco fabbricato con materie abbastanza
impure, aveva di per se medesimo una tinta favorevole, il che adesso deve
procurarsi con l’aggiunta di ossidi metallici. Il turchino era confezionato con
mistura di cobalto, nickel e ferro: il giallo si otteneva col carbone: il verde
coll’ossido di ramc. Queste furono, queste devono essere, le basi delle prepa-
razioni sul vetro colorato, migliorate e facilitate dalla scienza e dalla indu-
stria moderna. , .
Di quanto concerne la descrizione dei ferri per la saldalura , dei tiranti ,
della maniera di saldare, di lagliare il vetro e piombare, tutto ciö inline che