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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo, Gruppo XXVI: Educazione, istruzione e cultura. [Gruppo] XV. - Istrumenti musicali

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GRl’PI'O XXVI. 
Se avessero ereduto di poterlo eseguire o 1’avessero voluto, dovevano ri - 
trovare in questi documenti le loro norme, e avrebbero dovuto procedere con 
questa persuasione, ehe piü se ne sarebbero dipartiti, e meno l’esposizione loro 
sarebbe stata comparabile coH’altrui, e meno altresi i frutti di una siffatta 
comparazione si sarebbero potuti raccogliere. 
II fatlo ha provato, che forse nessuna Commissione speciale ha letto co- 
Lesti due documenti con cura, fuori dell'austriaca; e certo nessuna, neanche 
questa, e stata in grado di effettuare tutta la proposta di esposizione che vi 
si conteneva. 
Bisogna, dunque, prima d’ andare piü oltre, distinguere gli Stati tra quelli 
che non si sono dati nessuna cura d’eseguirlo ne punto ne poco, tra quelli 
che 1’ hanno eseguito con poca cura e piuttosto a caso, e quegli infine che 
l’hanno eseguito il piü compitamente che sapevano e con quelle maggiori di- 
ligenze ehe potevano. 
2. E doloroso che 1’ Inghilterra sia appunto tra’ primi. II Governo non ha 
preso, pare, nessuna parte nel dirigere e promuovere i privati, e non ha 
ereduto hene di dar prova dell’opera che mette esso stesso nella diffusione 
dell’ istruzione e della coltura. Ora, in questa materia tutta spirituale man- 
cava a’ privati una ragione per soggettarsi alle spese, che 1’ esposizione de’ lor 
metodi e mezzi e risultati d’ insegnamento richiedeva; mancava altresi uno 
stimolo a farlo, per il vantaggio che avessero sperato di poterne ritrarre; e 
forse, non sono stati ben persuasi dell’ utilita intellettuale e morale che ne 
avesse potuto essere il frutto. Sieche il catalogo inglese non ha se non nn- 
dici soli espositori in un Gruppo, rispetto al cui oggetto l’operositä e in In 
ghilterra cosi grande; e gli oggetti esposti, ove tu ecceltui alcune prepara- 
zioni e illustrazioni zoologiche, si restringono all’arredo delle scuole, e a 
taluni dei libri attinenti agli studj che si fanno nelle popolari e nelle mez- 
zane. 
3. Uno Stato, di natura affatto diverso dall’Inglese, ha fatto il medesimo, 
la Russia. La sua esposizione del Gruppo XXYI e poco meno scarsa dell’ In 
glese. Il Governo non vi appare per nulla. Solo quattro scuole hanno dato 
saggio di se: l’Instituto tecnologico di Pietroburgo; la Scuola imperiale 
tecnica di fllosca; la tecnica 41essandro di Tscheripovetz; la Scuola normale 
di Jowaskula. Di nessuna 1’esposizione e compiuta, cioe dire, abbraccia il 
complesso degl’ insegnamenti della scuola, e tutto quello che puö esser reso 
visibile dell’opera sua, a fine di dare di essa un adeguato concetto. Pure, 
i mezzi d’insegnamento della meccanica e dei mestieri che ne dipendono, son 
tra i piü perfetti di eseeuzione. Gli altri oggetti dell’esposizione russa sono 
libri; o mezzi d’insegnamento intuitivo, proposti da privati. 
4. Un altro Governo, il Neerlandese, s’e appigliato ad un diverso partito. 
Non volendo o non potendo dar saggio delle sue scuole, facendone toccar 
con mano, il piü che si potesse, i mezzi e gli etfetti, ha mandato all’Esposi 
zione una relazione con questo titolo: - Le scuole elementari e meclie del 
Regno dei Paesi Bassi, e il loro sviluppo dopo V introduzione delle Leggi 
del 13 agosto 1857 e del 2 maggio 1863. Questa relazione, compilata per 
ordine del Ministero dell’Interno, che ivi regge 1’istruzione, e scritta con
	        
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