EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E COLTURA. 0
i suoi auspicii. Gl’instituti d’ insegnamento, anche pubblici, hanno esposto
sotto il lor proprio nome. I privati, autori, editori, maestri, i quali hanno
mandato oggetti di lor proprieta, invenzione, uso, sono stati cosi numerosi,
che il catalogo conta bene 800 espositori. Dell’ insegnamento superiore, in
nessun altro paese e stata tentata una piü copiosa esposizione, una piü schietta
rappresentazione di quello ch’ esso faccia e valga. Ferche vi si mostravano i
soggetti degli esami universitarii, e le facoltä e scuole superiori avevan man
dato i programmi de’ loro corsi e le tesi di dottorato ; e v era una collezione
non scarsa di libri e periodici attinenti alle discipline delle Universitä. D’altra
parte, la coltura voleva essere rappresentata colle collezioni delle memorie
e degli statuti delle Societä dotte; e quel complesso di mezzi, che si possono
usare a vantaggiare le disposizioni morali ed intellettuali degli adulti usciti
dalle scuole, s’intendeva figurato in quelle molte associazioni intese a mi-
gliorare la mente, l’animo, la sussistenza delle classi popolari. Pure, quante
lacune, se 1’ immagine doveva esser piena, e fosse bisognato, in quello sche-
letro, eogliere lo spirito della Francia! Per cominciare, il Govei-no vi e appunto
diverso dal Belga in ciö, che come questo e quello che tiene le sue statistiche
meglio in corrente, cosi il francese e quello che le ha piü ritardate; sieche le
sue non solo avevano il torto di non essei’si adattate ai formulari della Com-
missione imperiale, ma anche quello di fermarsi troppi anni addietro. Oi a, in
un numero gia tanto copioso di oggetti, una relazione complessiva ed una
statistica attuale sarebbero state di grande necessitä, per raccapezzarcisi e
ahbracciarle in una qualche sintesi. Di fatti, 1 esposizione francese, non
ostante il molto ordine suo, mostrava per la prima la diflicoltä grande d un
tentativo simile; questa, cioe dire, che, dopo avervi messo ogui opera di
mandarlo ad effelto, sia possibile altrui di trarne qualche costi’xitto. Eppure,
chi guardi al programma della Commissione imperiale, sono ancor tante le
parti delP istruzione, dell’educazione e della coltura, che in quest’esposizione
francese, gia tanto compiuta, mancano di rappresentazione, o n’hanno una
assai scarsa, gli utensili delle scuole, per rao’ d’esempio, le biblioteche sco-
lastiche, la letteratura degli opuscoli, i giornalil
Se non che la Fi’aneia non s’e contentata, rispetto all’istruzione, di questa
sua esposizione generale. Parigi, la maravigliosa cittä, della quäle e tanta la
vigoria e nel male e nel bene, ha fatto per conto suo la piü bella esposi
zione di municipio che si potesse vedei’e. Poiche, in alcune spaziose cd apposite
sale, ha dato, si puü dire, piü ordinata e piena rappresentazione delle sue
scuole, che nessun’ altra cittä abbia fatto o potesse fare. Yi si vedeva il tipo
d’ un gruppo scolastico, che comprendeva una scuola di fanciulli, una di fan-
ciulle, un asilo. Il modello era al cinquantesimo del vero, e aveva duc an
nessi, 1’uno inteso ad indieare la distribuzione del pian terreno, 1’altro
quella del i.° piano. Poi v’erano aggiunte con riduzione al 10.° una sala di
classe di codesto gruppo colla sua mobilia; e del pari, fornita di questa, la
sala d’esercizio dell’asilo. Yi si vedeva altresi il modello al 10. del magaz-
zino della mobilia scolastica, del materiale d’ insegnamento, e della foi nitin a
di classe, un’ utile istituzione, che qualclie gran comune in Italia, quello di
Napoli, per mo’d’esempio, potrebbe imitare con frutto. Poi il modello d’ una