14 GRUPPO XXVI.
non la Germania stessa. La Svizzera aveva allogata Ia sua mostra scola-
stica in un chalet di legno costruito secondo il suo genio nella eorte at-
tigua alla sua galleria trasversale; ma quantunque questo prendesse nome
di scuola, e volesse parere un edilicio apposito per 1’ istruzione, non vi si
sarebbe potuto, per vero di re, discernere nessun carattere speeiale. l\el se
condo piano, ad ogni modo, di questa casetta, erano disposti gli oggetti sco-
lastici, presentati dal Governo federale e da’ cantonali della Repubblica, non
che dai privati. II catalogo sommava le distinzioni della Commissione impe
riale in questa sola: - Educazione, rappresentata mediante 1 esposizione di
tutto quello che si riferisce alla cura del bambino ed al suo allevamento li-
sico e psichico da’primi anni della vita sino alla sua entrata nella scuola: -
Istruzione, rappresentata mediante case seolastiehe e mobilia di scuola al
vero, in modelli e disegni, e mezzi d’insegnamento, opere e diarii sopra l’i
struzione, descrizione cd illustrazione di scuole, la loro organizzazione e le-
gislazione:
a) Scuola popolare (elementare) nel quäl capo si comprendono Litte
le esposizioni concernenti 1’istruzione de’ciechi, dei sordomuti, degli idioli;
b) Scuola media (Gimiasii, Scuole Reali);
c) Scuole superiori speciali e tecniche;
d) Universitä.
Nel quäl programma era assai piü specificatamente limitata al bambino
1’esposizione educativa, e nell’istruzione assai piü distinta la scuola speeiale
dalla media, che non era fatto nel programma della Commissione imperiale.
Questo concetto si vedeva piü o men compiutamente raffigurato nell’ e-
sposizione dei Cantoni di Aargau, di Appenzell, di Basilea campagna, e Basilea
citlä, di Berna, di Friburgo, di Ginevra, di Lucerna, di Neuehätel, di Sciaf-
fusa, del Ticino, di Turgau, di Vaud, di Zurigo. Si vede che non v’ erano
tutti, ed appare alla prima quali mancassero.
Basta considerare piü da vicino 1’esposizione del Cantone di Zurigo. \i
tenevano il primo luogo i mezzi d’insegnamento della scuola popolare o pri-
maria obbligatoria, che va da’7 a 15 anni; ma che se da’7 ai 12 occupa tutto
il giorno, da’13 a 15 solo la mattina, e si chiama di complemento. lei cia-
scuna s’indicavano e vedevano i libri c gli oggetti obbligatorii, e il prezzo
die costavano e il luogo dove si potevan comprare. Poi seguiva l’esposizione
della scuola popolare superiore o secondaria, non obbligatoria, ma pubblica
die va anche essa da’43 a’Io anni, spazio di tempo durante il quäle e obbli
gatoria la scuola di complemento, s’intende, per quegli i quali non frequen-
tano la secondaria. La quäle ha anch’essa mezzi d’insegnamento parte obbli
gatorii, e consistono, oltre i libri, nelle collezioni di botaniea, di zoologia, di
mineralogia, di preparati microscopici, e di apparecchi per la fisica e per la
chimica; parte liberi e meramente raccomandati dalla Giunta direttiva d islru-
zione del Cantone. Seguono i mezzi di insegnamento della scuola cantonale, che
abbraccia un Ginnasio ed una scuola industriale. Mancano, come si vede, i
lavori dei giovanetti.
Era distinta, non di spazio ma di titolo, dall’esposizione cantonale quella
dei privati; tra’ quali apparivano alcune societä Ietterarie e librai, e il Mi-