22 GRUPPO XXVI.
verno italiano ha preso parte. Ora, non si puö dubitare che la notizia pre-
cisa del modo che v’ hanno tenuto gli altri Stati, puö essere di grandissimo
ajuto a scegliere il migliore in una prossima occasione.
Ne d’ altra parte, si puö dire che quello tenuto all’ Esposizione di Vienna
da noi sia stato tale da scemarci o toglierci la necessitä d’ogni simile studio
o ricerca; si dovrebbe anzi affermare il contrario.
II nostro catalogo mostra come l’Ufficio, che ha proceduto alla sua
compilazione, s’era fermato alla prima circolare della Commissione Imperiale
del 16 settcmbre 1871; ne aveva esercitato sopra di questo nessuna particolar
critica, o introdottavi alcuna variazione, o specificazione, come avevan fatto
gli altri Governi e persino l’Austriaco, quando non erano stati in grado e a
tempo di appigliarsi, secondo ha fatto la Germania, alla distribuzione quadri-
partita della Circolare del 15 febbrajo 1873.
Ora, il catalogo nostro, ch’e l’esatta esemplifieazione, e altresi la miglior
censura della prima di codeste due Circolari. Esso, di fatti, e distribuito sotto
i tre capi deH’educazione, dell’ istruzione e della coltura, cosi com’eran de-
finiti nel programma della Commissione di Vienna, senz’altro. Sieche, rac-
colti nel primo capo i pochi oggetti esposti attinenti alla cura ed all’olleva-
mento del bambino, affastella nel secondo tutto ciö che concerne scuole
primarie, tecniche, ginnasii, licei, instituti tecnici, universitä, instituti tecnici
superiori, scuole di applicazione per gl’ingegneri: insomma, tutto quello che
concerne 1’istruzione dall’infimo all’ultimo grado. E inline, sotto il capo
della coltura, si trova ammucchiata una miscea di cose diverse dal banco
di scuola del Du Jardin e dalla busta farmaceutica del Ferrero sino alle
statistiche coloniche amministrative del comm. Scelsi.
Si deve dire altresi che il paese e gl’ istituti non risposero agli eccita-
menti del Ministero del commercio e alla molto compiuta specificazione dei
desiderati dell’ Esposizione, che fu diramata da esso, con quella sollecitudine
che si sarebbe dovuto sperare. Quindi, al compilatore del catalogo e al distriIm
tore degli oggetti non si presentava dinanzi una tale e tanta copia di questi,
da richiedere da lui e forzarlo ad una piü perspicua ripartizione. Questa,
anzi, gli avrebbe fatto scomparire tutta tra mano una materia giä scarsa
tutta insieme, e avrebbe avuto per effetto di scemarne ancora l’apparenza ed
il volume,
D’altra parte, fu fortuna che il paese e gl’instituti rispondessero in cosi
picciola misura; poiche era stato presso di noi provveduto cosi piccolo spazio
alla mostra dell’istruzione, che, non che potervi disporre maggior copia di
oggetti, quegli stessi che pur v’erano arrivati, non vi s’erano potuti disporre
punto. L’unico banco nostro di scuola, quello del Du Jardin, col desco in-
cavato a libretto e col seggio girevole, appariva esservi stato posto, anziche
a mostra, a servizio di quelli che custodivano 1’esposizione o avevano qual-
cosa a scrivervi. Il metodo di lellura e scriltura simultanen del Furlani con
lettere staccate; il pallottoliere aritmetico-meccanico del Perottini, oggetti
pure non piccoli, non furon ritrovati se non a stento, e dopo molta fatica;
poiche erano stati, per difetto di spazio, gittati in un magazzino. Altri non fu-
rono trovati mai, o che non fossero mai giunti o che si sperdessero: i globi