GRUPPO XXVI.
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Mancava poi nel catalogo speciale del Ministero, nia appariva nel generale
sotto il suo nome un’ opera di molti volumi, Ia cui presenza neH’esposizione
di Vienna del 1873 non aveva, per vero dire, ragione ne opportunitä di sorta:
la Coreografia italiana del prof. Atlilio Zuccagni Orlandini.
Perö, anche senza l’Orlandini, e senza qualche altro volume, come il Codex
diplomaticus cavensis, non registrato nel catalogo speciale neanch’ esso, que-
sto attestava, che v’ erano nell’ Esposizione per opera del Ministero del-
l’Istruzione pubblica 688 tra volumi ed opuscoli; e si badi, non un solo di
questi era un libro di seuola; tutti, relazioni, o pubblicazioni di accademie
o di professori d’Universitä.
Era stato assai piü parco il Ministero d’ Agricoltura e Commercio,
che , in quanto agl’ Istituti tecnici, aveva lasciato, a ciascun d’essi che Io
avesse voluto, esporre i suoi mezzi d’insegnamento e i lavori dei suoi allievi.
Quelli e questi non si riferivano, perö, che al disegno; e parecchi Istituti
apparivan davvero nel catalogo col nome loro: quelli di Piacenza, di Udine,
di Torino, di Asti, del Piano di Sorrento, di Napoli.
Per conto proprio, codesto Ministero non aveva esposto, se non taluni
disegni pompejani da servire di modello agl’istituti tecnici; e s’era persino
astenuto dal mandare nessuna pubblicazione attuale, singolare o complessiva,
sul lor numero, sulla loro organizzazione, sui risultati dell’ insegnamento che
vi si fornisce. E sarebbe stato assai utile 1’averla e il poterla mostrare,
perche alla prova s’e visto, come il nostro Istituto tecnico sia una seuola il
cui concetto non e facilmente inteso o apprezzato da quelli i quali oltre alpe
s’oecupano d’istruzione; il che appare senz’altro dalla varietä ed incertezza
della traduzione ch’ e fatta del nome suo nel Catalogo generale tedesco.
L’ utilitä di questo esame della natura, qualitä e distribuzione dell’esposi-
zione nostra appar chiaro, quando ci vogliamo formare un retto e temperato
giudizio dei premii che v’abbiamo raccolti, i quali possono parer pochi quando
si comparino col numero degli oggetti esposti, che, calcolati singolarmente
tutti quelli mandati dal Ministero d’istruzione pubblica, ammontano a otto-
centonove, ma non si possono non reputare molti, quando si faccia ragione
che i 688 del Ministero apparivano sotto un nome solo, sieche non potevano
esser considerati, se non come la mostra d’un solo espositore; e cosi essi,
del resto, come tutti gli altri erano cosi confusamente disposti, ch’ e biso-
gnata tutta la cortesia dei giurati forestieri, e in ispecie dei presidenti di
sezione, Lavasseur, Thomas, Koenigswarter, e del segretario generale del
gruppo, Mösenthal, per venire a capo di qualche esame e giudizio; poiche e
bisognato tornare piü e piü volte per ritrovare soltanto e vedere l’oggetto
cui si convenisse assegnare un premio.
E sarebbero stati assai minori di numero se il Giuri si fosse tenuto ri-
gorosamente alla norma posta dal § 15 XVII della Circolare n.° 76 del 15
febbrajo 1873; che dice cosi:
« XVII. Giudizio dell’ esposizioni collelliue. Le esposizioni collettive ven-
gono in genere giudicate nel loro complesso Perö, se singoli parteci-
panti ad una tale esposizione desiderano d’essere giudicati singolarmente,
devono fornire anche singolarmente i dati richiesti dal Giuri. »