28 GRUPPO XXVI.
alla Societä deg-li spettroscopisti di Palermo, alle monografie sull’istruzione
elementare nella provincia d’ Ancona del Gaffodio, o nella cittä di Padova
del Ferrato, che pur non apparivano se non sotto il nome del Ministero, fosse
assegnato un premio di maggiore o minor grado. E certo si puö sicuramente
affermare, che esso fosse meritatissimo; e in alcuni casi suggerito altresi dalla
giovinezza dell’ istituzione che giovava incoraggiare. Ma sarebbe soverchio,
l’arguire che questo premio, meritato da quegli a’quali e stato conferito,
voglia dire, che le altre relazioni e societä sieno state giudicate non meri-
tarlo punto o meritarlo meno. Delle altre e stato impossibile il pronunciare
avviso, o n’e mancata 1’occasione.
E le ragioni di questa impossibilitä sono state principalmente due: e vanno
dette perche sono adatte a cansare al Ministero in un’ altra Esposizione la
spesa non piccola, che ha fatta o fatta fare a’ singoli Istituti per questa. Una
relazione scritta, minuta, e certamente l’oggetto meno proprio, in genere, a met-
tere un’adunanza multi lingue, come e quella dei giurati di tutte le nazioni
raccolti insieme, in grado di giudicare l’efficacia intellettuale e morale d’un
Istituto. E poi, bisogna dirlo, il libro stampato ha con se quella grandissima
magagna, che mentre e la cosa piü facile a portar via, non ve n’e neanche
nessun’altra che uno s’approprj con minore scrupolo. A sottrarlo, la coscienza
pure che non rimorda, come non rimordeva giä a rubar le reliquie. Il sen-
timento, che serve a pochi, si mescola coli’altro, che ve n’e tanti altri
esemplari, e che puö essere assai nojoso e lungo il ritrovarne uno, e che,
di quello che vi sta innanzi, voi potreste trarre cosi gran profitto per i
vostri studii; e tutti insieme questi sofismi piccoli fanno un suffieiente peso
sull’ animo per indurlo a fare ciö che certo e male. La Prussia aveva
mandati i programmi di tutte le sue scuole classiche e reali, che facevano
un bei mucchio: 1’ultima volta che sono tornato all’Esposizione, 1’ho visto
diminuito di molto, e ridotto poco meno che a nulla. L’ instituto polite-
cnico di Asquisgrana aveva mandati tutti i suoi programmi unnuali; non ve
n’era rimasto neanche uno. Io credo, che dei molti libri mandati dal Mi
nistero, ne saranno rimasti assai pochi, fatta ragione di quelli ch’ erano in
mostra dawero. E a me stesso non e mai riuscito di trovarvene alcuni, che
pur avrebbero dovuto esservi; per mo’d’esempio , la relazione della soprin-
tendenza degli scavi di Roma, della quäle non esisteva piü che il solo volume
in foglio delle fotografie; e quella sull’ istituto della SS. Annunziata di Fi
renze, che pure dev’esservi stata nei primi giorni. Ora, certo quest’Istituto,
come gli altri della stessa natura sparsi in Italia, avrebbe meritato che l’at-
tenzione del Giuri vi si fosse rivolta, e con lode, dappoiche l’ordinamento
suo e dei migliori, e 1’istruzione suptriore delle donne e uno dei problemi
piü complicati di questa materia dell’ istruzione.
Dicevo, che per una parte dell’ esposizione nostra il giudizio si puö dire
proceduto da un esame compiuto di tutti gli oggetti che vi si riferivano.
Questa parte e quella dei disegni degli alunni. Erano questi i soli lavori sco-
lastici che abbiamo esposti; quando s’eccettui il volume della scuola superiore
di Milano, contenente stampate le composizioni delle alunne. Ora, di certo co-
testa scuola e eccellcnte, c le composizioni attestano un ottimo indirizzo d’inse-