EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E COLTURA. 29
gnamento letterario; ma l’esposizione di esse non era fatta in conformitä delle
norme assai giuste prescritte dalla circolare deila Commissione Imperiale,
che cioe dire, sui lavori degii seolari si dovessero esporre lutii di tutti, tali c
quali furon forniti nel corso di un anno, senza susseguenti correzioni ed ag-
giunte del maestro, ne basta dire che correzioni od aggiunte non ne sono
state fatte; e necessario ehe ciö appaja visibilmente e si tocchi con mano.
Neanehe i disegni degii alunni delle scuole tecniche erano esposti con
questo necessario rigore. Pure, si deve riconoscere che nel loro complesso
davano un’esatta rappresentaziqne delle condizioni dello studio del disegno in
esse, e questa ci e tornata in genere di molta lode. I Fratelli delle Scuole cri-
stiane, che avevano fatta in questa parte un’esposizione eccellente in Francia,
e i cui metodi d’insegnamento sono apparsi tanto lodevoli e ben ponderati, che
il giurato speciale propose per essi il diploma d’onore, non rifinivano di ma-
ravigliarsi dei risultati che il Governo nostro e i Comuni ottenevano nelle
scuole proprie, con metodi che, nel piii dei casi, apparivano assai meno per-
fetti, dove l’esposizione dei disegni delle scuole era siffattamente ordinata da
dar luogo a giudicarne; il che non succedeva sempre.
Ora, 1’ esame di tutti questi disegni, legati in volume in generale con
molta eleganza, fu fatto con gran diligenza da’ giurati E. Weber austriaco, c
Di Leins wurtemberghese. Non vi fu foglio che non esaminassero cosi degii
album delle scuole tecniche eome di quelli degl’istituti tecnici, commisti con
esse: in molti si ritroveranno i rapidi accenni di correzione delle loro matite.
Rinviando ad una trattazione ulteriore l’esposizione dei lor criterii connessi
con quei metodi d’ insegnamento prevalsi in questa materia in Germania e
giä introdotti in alcune scuole d’Italia, mi hasti qui raccogliere le loro prin-
cipali impressioni. I metodi di alcune delle nostre scuole trovarono pessimi,
di altre giä buono, come deila scuola femminile di Genova, e deila scuola
tecnica di Orvieto, il cui album era per disposizione e per esecuzione per-
fetto. In altre trovarono maravigliosi i disegni esposti, come nella scuola
tecnica; di Todi; ma non appariva per che via gli alunni fossero giunti a
farle, ne erano esposti in tal copia da lasciar luogo a discernere il profitto
medio deila scuola. Come io indicavo loro quali scuole fossero comunali e
quali regie, ne trassero questa impressione; che le prime fossero innanzi nel
disegno alle seconde; e vero che le prime appartenevan tutte all’Itnlia cen
trale, dove il gusto degii ornati appare squisito, e naturale il desiderio e l’at-
titudine deila finitezza del contorno. La lor lode ed approvazione pareva sce-
mare dove nell’ insegnamento sarebbe spettata una maggior parte ad una
scienza precisa ed esatta, ed una minore ad un felice genio e destrezza di
mano. Sieche gli album degl’ istituti tecnici trovarono inferiori a quelli delle
scuole tecniche; e sopratutto errati i disegni rappresentanti projezioni di
ombre. Sieche visto che 1’album deH’instituto di Mantova, apparso molto lo-
devole in tutto il rimanente, sarebbe stato defraudato di premio per 1’ultimo
foglio, in cui si rappresentavano appunto projezioni, io ehiesi licenza a’due
giurati di levarlo via, perche non corrompesse il valore e il merito degii
altri. E 1’ ho portato meco; e ne farö consegna al Ministero di pubblica
istruzione, perche lo rimetta, se gli pare, all’instituto stesso.