30 ORUPPO XXVI.
Non voglio lasciare questa parte della relazione, senza dire che parvero,
cosi a due giurati come a tutti gli altri, oltremodo belle le tavole d’ornato
in gesso del professore Massari dell’ istituto tecnico di Piacenza.
II Ministero d’Istruzione pubblica ha conseguito diploma d’onore, il piü
alto contrassegno di merito che i giurati potessero conferire. E bene che le
ragioni proprie di questo diploma sieno bene speeificate; perche il diploma
appaja, daunaparte, com’era, meritato, e dall’altra, non ci procuri l’illu-
sione che sia sembrato a tutta Europa, essersi fatto per 1’istruzione del
paese in Italia il piü che si potesse e dovesse, in questi dodici anni.
Non apparve, davvero, cosi, e l’organismo dell’istruzione pubblica presso
di noi non fu libero da molte censure, benevole certo, poiche nessuna na-
zione e vista oggi di miglior occhio dell’italiana, ma che pure procedevano
patentemente dalla persuasione che, se questi errori di struttura non si fos-
sero corretti, non avremmo conseguito un frutto pari a’ nostri sforzi e ai
desideri. Ne la nostra esposizione fu riputata compiuta, o adequata, quanto
parecchie delle altre, a dare una proporzionata idea delle condizioni della
coltura e delle scuole della penisola. Anzi la prima volta che i giurati v’ en-
trarono, ne uscirono persuasi, che nou avrebbero trovato modo di dare all’ I-
talia nessun contrassegno di stima e d’ affetto; e a’ piü gliene rincrebbe molto.
Piü tardi, una esposizione de’progressi pur fatti in Italia dall’istruzione
primaria durante i dodici anni di sua esistenza unitaria, progressi i quali
furon potuti provare colla comparazione delle prime colle ultime statistiche;
e la molta operositä che le relazioni sugli scavi e sugli archivii mostravano
nel campo archeologico e storico, furon causa che la sezione prima dell’ istru
zione elementare e la terza dell’universitaria si accordassero nel conferire
al Governo italiano lo stesso diploma, che s’ebbero la Svizzera, la Svezia,
alcuni degli Stati delle Repubbliche americane, la Sassonia, il Wurtemberg,
ma fu pur negato a molti altri Stati, piü innanzi molto nell’istruzione di noi.
CAPO IV.
Conolusione.
E sin qui, adunque, non ho fatto, se non esporre a parole coteste varie
esposizioni reali del Gruppo XXVI per parte de’ Governi e dei privati. Mi
parrebbe di non avere compiuto 1’ ufficio mio, se non concludessi con alcune
osservazioni, le quali pajono dcrivare naturalmente dalla mia narrazione.
Chi affermasse, che la materia del Gruppo XXVI, - l’educazione, l’istru-
zione, la coltura - non sia a dirittura adatta ad una mostra internazionale,
affermerebbe, mi pare, troppo. Ma ein d’altra parte considerasse, come persino
i Governi i quali v’hanno posto la maggior diligenza, persino l’Austriaco, che
aveva indelta e faceva in sua casa l’Esposizione universale, non sono stati in