EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E COLTURA. 31
grado di adempiere il programma della Commissione Imperiale, ne ritraesse,
ehe bisogna determinare, circoscrivere, assai piü che non s’era fatto in quello,
il campo d’ un’ Esposizione siffatta, direbbe, mi pare, giusto.
Ne 1’educazione, ne la coltura sono materia possibile di esposizione. Parte,
non sono direttamente tangibili, visibili ne’ lor metodi, ne’ loro organismi,
ne’ loro effetti; parte gl’ indizj estrinseci, ch’esse danno di se, sono cosi mol-
teplici, cosi varj, cosi complessi, che ne si possono raccogliere in un posto,
ne, raccolti, giudicare nella loro influenza rispettiva. Educazione vuol dire
elevazione progressiva dell’animo a lasciarsi reggere dal sentimento morale;
coltura vuol dire espansione progressiva della luce intellettuale nelle menti.
E meglio educato e piü colto il paese, nel quäle l’uomo ha della sua natura
intellettuale e morale maggiore coscienza, e trova in questa il mezzo e la
forza per soggettare a quella cd informare di quella ogni altra operositü sua.
ün giudicio comparativo delle nazioni rispetto all’ attitudine raggiunta da
ciaseuna di esse nel lor tendere a cotesto fine, e ad ogni modo assai difiicile,
e non puö avere fondamento che in uno studio statistico molto compiuto,
profondo, concreto, e condotto con tale finezza di analisi, e tale moltiplicilä
di elementi, sceverati e raccolti, da richiedere tuttora molta cura e tempo
per essere, non che altro, soltanto imbastito. E dubito altresi, che uno stu
dio sifiatto, per quanta fosse la diligenza che ci si mettesse, possa mai diven-
tare un fondamento sicuro a un giudizio cosi adequato sull’ educazione e
sulla coltura di ciascun paese, da potere instituire tra tutti un paragone a
cui ciascuno dei paragonati non abbia buone ragioni per recalcitrare. Resterä
forse sempre in un simile apprezzamento qualcosa di non provato propria-
mente, ne provabile; qualcosa, che dipende da una vista soggettiva, pur retta,
di chi vi si attiene. Anziche dover essere un giudizio il fine di qualunque
ricerca sul grado di coltura e di educazione d’ un paese, forse questa stessa
ricerca e il fine di se medesima; poiche piü e intensa, piü e seria, piü e co-
stante, e meglio prova 1’ interesse gründe che 1’ educazione e la coltura vi
hanno acquistato, interesse, che non riescono a suscitare, se non nella mi-
sura che crescono di vigore e migliorano di qualitä. Rispetto, dunque, ad
esse sono adatti i mezzi che agevolano e perfezionano la ricerca, senza pre-
tendere di mostrare i frutti, i segni di questa via via. Ciascuno di quegli i
quali l’hanno a cuore, vi s’applichi; e comunichi, a chi vi pone eguale amore,
i pensieri suoi. Lo studio singolare e collettivo sia continuo; ma non presuma
di dar notizia di se in una Esposizione. Ciö che facesse per tentarlo, lo la-
scerehbe, per molteplici ragioni, assai lontano da ogni riuscita.
L’educazione si e dovuta restringere, come s’e visto, nell’ Esposizione di
Vienna, all’allevamento del bamhino, e alla mostra dei primi mezzi usati ad
occuparlo o a distrarlo, sino a che arrivi l’etä della scuola. Ma parrebbe che
tutto ciö che concerne l’adatto sviluppo delle membra tenerelle, sia materia
piuttosto di quella parte di medicina, che si chiama igiene, anziche spettare
propriamente alla pedagogia intellettuale e morale. Invece, appartiene a questa
lo sviluppo adatto delle disposizioni dell’animo e dell’ingegno sin da’primissimi
anni, e anche innanzi che la scuola elementare cominci. Qual e la migliore
preparazione a questa? I metodi seguiti per rispondere a tale dimanda sono