EDUCAZIONE, ISTRUZIONE E COLTURA. 33
meiito, che du ciö non si puö trarre un beneflcio scevro di ogni damio, se
non a patto di temperare insieme ed educare moralmente l’animo; piü appare,
infine, la smisurata e complessa diflicoltä del riuscirvi, e piü ancora aumenta
il valore e 1’ importanza di trovare vie adatte, brevi, sommarie a cosi grande
meta, e capaci che molti vi camminino in compagnia. I metodi ed i mezzi
dell’insegnare hanno, certo , una grandissima influenza , o che t’insegna-
mento si diriga a molti o a pochi, sui frutti di questo; ma la lor influenza
cresce col numero di quelli, a’ quali l’istruzione si vuole estesa. I pochi eletti
riescono, quasi per qualunque sentiero, a rendersi acconci a pensare ed a fare ;
10 sforzo stesso che lor si chiede, gli stimola e gl’incalza; ma i molti, e in
ispecie i twtti restano a mezza strada, o non s’ incamminano neanche, se
non sono ajutati grandemente, e l’ajuto e impossibile se non e tale che una
folla se ne possa giovare.
Ma se un’esposizione internazionale d’istruzione pubblica puö essere utile,
certo la prima condizione di quest’ utilitä sua e ch’essa possa essere studiata
dawero. E a studiarla non sono abili se non persone lungamente apparec-
chiate, addestrate a farlo nelle rispettive loro patrie; poiche ne nelle materie
dell’istruzione, ne in nessun’altra si fa oggi niente che abbia valore— per=-
suadiamocene pure — senz’ avervi acquistato con lungo ed amoroso studio
una grande e sicura competenza tecnica. Ora, questa preparazione e non so-
lamente diflicile, ma impossibile, se in ciascun paese non e creata un’institu-
zione adatta a produrre cotesta preparazione ed a dirigere l’Esposizioni na-
zionali, le quali sole, ben concepite, graduate, Ordinate, possono diventare il
fondamento di un’Esposizione universale, che deva riuscire piü che uno spasso.
Che natura d’instituzione dev’essere questa alla quäle accenno?
N’ho discorso con molti giurati; e gli ho trovati tutti nello stesso pen-
siero.
Dev’essere un instituto, inteso a raccogliere, a comparare costantemente
tutti gli oggetti che sono adatti a far parte d’un’esposizione universale. Que
st’ instituto deve, per mo’ d’ esempio, raccogliere le piante delle migliori scuole
che si eostruiscono negli Stati civili di Europa e di America; cercare se, per
11 fine scolastico, e portata in essi qualche utile innovazione: studiare le
quistioni, che alla costruzione delle scuole si attengono; e dilfonderne in cia-
scuna parte del paese una notizia esatta, fondata; ed informare circa le so-
luzioni che vi si danno, i Comuni, le Provincie, i privati che ne hanno bi-
sogno. Questo medesimo deve esser fatto per la mobilia, per gli utensili, per
i mezzi d’insegnamento, per i libri delle scuole. L’instituto, insomma, dev’es-
sere cosi ordinato, da riuscire appropriato, insieme, a raccogliere e a inten-
dere ciö che raccoglie.
Ed esso stesso deve aver modo ed attitudine di giudicare il frutto delle
scuole del paese comparativamente, cosi tra esse, come d’anno in anno.
Esso, insomma, deve avere compiuta notizia di ciö che s’ usa e nel paese
proprio e negli altrui; e su questa compiuta notizia fondare l’ispezione
delle scuole nazionali e la scelta degli oggetti da inviare alle mostre intcr-
nazionali. Poiche quelle non hanno che un benefieio piccolo dalle ispezioni, se
la mente di chi le visita non e arrn chita di consigli atlinli ad una viva, pro-
Esposizione Univers 1873. — Fase. I. 3