GRUPPO XT
DÜ
fondi e una invenzione clella quäle Thibouville possiede il privilegio per la
Francia.
Questi violini sono belli di forma e di vernice, ed hanno un suono di
ottima qualitä e discreta forza, tanto perche un povero diayolo possa guada-
gnarsi il pane quotidiano suonando in una orchestra qualunque.
Thibouville esporta, sopra tutto per l’America e le Colonie, per piü di
300,000 franehi all’anno in soli violini. Nel 4867, egli vende per un milione
di franehi d’istrumenti d’ogni sorta; nel 4869 per 4,200,000, nel 4872 per
4,850,000 franehi.
Il Belgio espose soltanlo 4 violini, 2 viole, e 2 Violoncelli di Nicola Fran
cesco Willaume, i quali senza essere all’altezza dei fabbricati del celebre suo
fratello J. B. Willaume di Parigi, fanno pure onore al nome che rappre-
sentano. I prezzi degl’istrumenti presentati da N. F. Willaume sono: Violon
celli, 400 franehi l’uno, viole e violini 200 franehi per uno.
Di tutte le altrc nazioni, l’America settentrionale soltanto espose un unico
violino di Giorgio Gemunder d’Astoria, marcato col favoloso prezzo di 40,000
dollari, e battezzato con l’ampolloso nome di violino imperiale. E stata que-
sta una delle tante spiritose ciarlatanate americane, poiche il violino vale
molto poco.
Adunquc, l’unica concorrenza venendoci dalla Francia e dall’Allemagna,
pria che la tradizionale rinomanza della fabbricazione degli istrumenti a eorda
italiani si perda intieramente, farebbe d’uopo di ridestarne l’operositä con
concorsi periodici in tutte le cittä priricipali d’ Italia.
Si dovrehbe in questo caso aiutarne il risorgimento, ordinando dei comi-
tati di dilettanti di quartetto, possessori degli antichi istrumenti dei grandi
maestri, ed ottenere ch’essi li esponessero durante un certo tempo stabilito
ogni anno, acciö venissero studiati dai fabbricanti; e che questi dilettanti
stessi, eletti quindi a Giurati, potessero premiare i piü capaci e studiosi con-
correnti in esposizioni annue speciali, nei capoluoghi delle provincie diverse
d’ Italia.
Bisognerebbe altresi fare un appello a quei dilettanti i quali (come ne
esistono nella Lombardia e nel Piemonte) possiedono delle preziose carte,
dei modelli d’istrumenti, disegni, ed anche delle ricette delle vernici dei Stra-
divario e dei Guarnerio. I comuni dovrebbero prendere a cuore il risorgi
mento di quest’arte industriale in Italia, ed anche con qualche sacrifizio di
danaro, mandare degli scelti giovani in Francia ed in Allemagna per impa-
rarla elementarmente, poiche gl’ insegnamenti fondamentali tecnico-scientifici
della stessa sembrano compiutamente perduti fra noi, dove oggimai i violini
si fabbricano da dilettanti empirici, piü o meno ignoranti.
Se e vero che al risorgimento compiuto della nostra cara patria, cotanto
ricca d’ingegno e di prodotti, non manchi altro che l’incremento delle finanze,
tutte devono attivarsi le forze che vengono dal guadagno; e se per poco con
accuratezza ad una ad una esse si studiano, non poträ 1’Italia mancare al
certo di giungere in brevc tempo allo stato di benessere cui Dio l’ha prede-
stinata, dotandola di tante prerogative quäle figlia prediletta. Con un poco
di buon volere e di cura da parte di chi la regge, essa poträ certamente con