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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo, Gruppo XXVI: Educazione, istruzione e cultura. [Gruppo] XV. - Istrumenti musicali

IST RU MEIN TI MUSICALI. ' 53 
Lo spaccio delle corde armoniche di questa fabbrica, fondata nel i850 
tanto in Italia quanto all’estero ascende in tutto a 40,000 lire all’anno. 
Nicola Bella di Verona inline ha presentato una vetrina contenente delle 
corde armoniche per istrumenti, e delle corde di minugia per macchine, di 
ogni scala e gradazione. Le corde armoniche di questa fabbrica sono inferiori 
per suono, resistenza e trasparenza a quelle delle altre fabbriche italiane ed 
estere. 
Nel foglio di domande, Nicola Bella dice aver ricevuto delle medaglie a 
Londra, Verona e Vicenza, senza specifiearne ne il titolo ne la data; pure, 
onde incoraggiarlo a perfezionare i suoi prodotti, gli si e accordato il Di- 
ploma del Merito. 
La rubrica: Quantitä della esportazione e mercati principali, fu lasciata 
in bianco da questo espositore. 
Se anche gli stranieri non giungessero mai a fabbricare i cantini di mi 
nugia come gl’ Italiani, sia perche devono spaccare gl’ intestini nella loro 
lunghezza, poiche gli agnelli nelle loro contrade non si uccidono cosi giovani 
come in Italia, sia perche sono obbligati (sopratutto in Allemagna) di asciu- 
garli col calore artificiale invece di farli disseccare al sole, sia in line perche 
la qualitä dell’ acqua e dell’ aria in Italia aiuti forse il processo della loro 
fabbricazione, certo si e che l’attivitä dei fabbricanti di corde armoniche 
tedeschi e francesi, finirä, dopo qualche anno ancora, per divenire una for- 
midabile concorrenza per i fabbricanti italiani, i quali io temo che soffrano 
anch’essi in gran parte dell’apatica indolenza e della piccolezza delle idee di 
commercio. comune alla generalitä della gente industriale nella nostra penisola. 
E mio stretto dovere adunque l’invocare tutta l’attenzione del nostro 
Regio Governo su questo ramo d’ industria, fonte di gloria e di ricchezza 
nazionale, perche voglia con acconci provvedimenti accrescerne e propagarne 
lo svolgimento per via di associazioni di capitali e lavoro, e farne stabilire 
dei depositi speciali permanenti all’estero, a ciö le corde, passando diretta- 
mente dal produtlore al compratore a minuto, possano vendersi al miglior 
mercato possibile, e sostenere cosi anche la concorrenza di prezzo che 1’Al 
lemagna e la Francia ci oppongono. 
Nella fabbricazione d’istrumenti a fiato, 1’Italia ha la fortuna di possedere 
una casa celebre a buon diritto, quella cioe di Giuseppe Pelitti di Milano, il 
degno rivale di Adolfo Sax di Parigi e V. F. Cervveny di Röniggratz in Austria. 
Sino dal 4720 la famiglia Pelitti (allora abitante in Varese) si e dedicata 
con ardore artistico e tenacitä di lavoro alla fabbricazione degl’ istrumenti 
musicali, e per lo spazio di 452 anni, nelle diverse categorie di essa si e 
altamente distinta. 
Stabilitosi nel principio di questo secolo a Milano, uno dei suoi discen- 
denti Giuseppe Pelitti, vi fondava una fabbrica d’istrumenti a fiato di ottone, 
che faceva salire in pochi anni ad alta rinomanza. 
Morto questi nell’ aprile del 4865, il suo liglio Giuseppe assunse la dire- 
zione della giä celebre fabbrica, ed avendo egli imparato la sua arte nei piü 
rinominati stabilimenti della Francia e della Germania, accrebbe la fama 
che gli avea legato il padre, e della quäle egli ora meritevolmente gode.
	        
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