ISTRUMESTi MtSICALl. 55
Gaetano Severini di Bologna ha esposto quattro clarinetti, tre del sistema
Boehm, i quali senza essere cattivi, non oflrono nulla di straordinario, ne
come qualitä di suono, ne come montatura.
Questo fabbricante avendo incominciato a lavorare nel 4863 soltanto,
merita essere incoraggiato, poiche e il solo in Italia il quäle si occupi
specialmente della fabbricazione degl’istrumenti a fiato in legno, e che im-
pieghi giä 5 operai, producendo una cinquantina d’istrumenti all’anno, e
questi gli portano il tenue guadagno di 2,000 Iire italiane annue. Egli ottenne
giä la Medaglia di argento a Bologna nel 4869, ed una menzione onorevole
nel 4870 a Pistoja.
Dietro proposta della Sezione 3.*, il Giuri del Gruppo XV dell’Esposizione
di Vienna gli ha aecordato il Diploma del Merito.
La ditta Brizzi e Nicolai di Firenze mandö a questa Esposizione uni
versale un solo flauto ch’essa chiama: Flauto Briccialdi, ma che e infatti
un flauto alla Boehm con qualche piccola modificazione. La stessa ditta, non
avendo inviato il foglio di domande, io ignoro i particolari che riguardano
questa fabbrica abbastanza conosciuta in Italia, la quäle ha ora ottenuto a
Vienna il Diploma del Merito.
Gaetano Spada di Bologna ha esposto due istrumenti di ottone, i quali come
lavoro tecnico meritano di essere posti fra i ben fatti. Uno di essi: la Bom-
bardina in Mi b: non presenta perö alcuna importanza artistica, e l’altro,
un Fagotto piccolo di ottone, essendo una riduzione dei giä esistenti, fabbri-
cati da Pelitti, Cerweny ed altri, e non avendo potuto trovare chi sapesse
suonarlo, il Giuri credette giusto di non accordargli alcuna distinzione.
Infatti e mio parere che i! G. Spada farebbe meglio di occuparsi a fab-
bricare dei buoni istrumenti usitati, utili alle orcbestre e alle bande militari,
inveee di cercare ii successo con i due istrumenti fantastici mandati a Vienna,
i quali forse viaggiano da un pezzo da una esposizione all’ altra.
Questa fabbrica fondata nel 4838, se diretta con vero ingegno, si sarebbe
giä fatta strada sino al 4873.
Con grave dolore devo registrare, come una fatale Serie di combinazioni
impedisse al celebre artista Gioacchino Bimboni, Professore di Firenze, di
giungere a tempo a Vienna, onde poter suonare il suo nuovo istrumento espo
sto. Bimbonifono chiamato.
I rapporti delle sezioni essendo stati concbiusi e firmati prima dell’arrivo
a Vienna del prelodato artista, e non potendo agire contro i regolamenti,
non mi restö altro da fare che riunire tutti i Professori di questo conser-
vatorio insieme col Direüore dello stesso, Giuseppe Hellmesberger, ed invitare
allo stesso tempo la Presidenza ed i membri tutti ancor presenti del Giuri
del Gruppo XV, come pure i piii riputati giornalisti e dei fabbricanti d’istru-
menti a fiato di ottone di Vienna, e quindi far produrre il Bimboni col suo
nuovo istrumento in una delle salc del Conservatorio stesso.
II successo del nostro illustre concittadino fu immenso, ed il suo istru
mento, cioe un trombone ridotto, da suonarsi col maneggio del clarino, fu
dichiarato una grande innovazione utile all’arte musicale, tanto per suonarsi
a solo, quanto per le orchestre e le bande militari.