6Ü GKliPPO XV.
ripetutamente le eorde allorche si tiene abbassato il tasto) alletta per poco,
ma stanca ben presto, non essendo altro che un tremolo continuato.
Artisticamente questa invenzione non ha alcuna importanza, poiche essa
scema il vigore del suono del pianoforte, senza potergli dare la continuitä
di quello deH’armonio.
Il Melopiano produce una ripetizione, ma non una prolungazione del suono.
I pianoforti presentati dalla Ditta Caldera e Brossa sono roba da dozzina,
ma la sua invenzione e ingegnosa, ed ha dovuto costarle molto danaro e
lavoro, ed e per essa soltanto che il Giuri le ha accordato la Medaglia
del Merito.
Paolo Alessandroni di Roma e un uomo d’ingegno, il quäle ha esposto
un pianoforte a coda assai buono, fabbricato tutto intero da lui solo ed ha
ottenuto anch’ csso la Medaglia del Merito.
Un uomo d’ingegno e operosissimo fabbricante di armoni, pianoforti e
pianoforti a cilindro, Giuseppe Mola di Torino, benche nessuno dei suoi la-
vori sia all’ altezza richiesta oggidi, pure in considerazione della sua abilitä
artistico -industriale, e della buona costruzione di un grande armonio, ha
ottenuto la Medaglia del Merito
Un pianoforte verticale esposto dal eav. Giacinto Aymonino di Torino
inline, ancorche mancasse di pienezza di suono, fu pure trovato abbastanza
discreto per la precisione della meccanica, e fu premiato col diploma del Merito.
I pianoforti a cilindro di Francesco Fusella di Torino, e quelli della Ditta
Giuliano di Napoli, essendo degli automi musicali, non avrebbero dovuto essere
ammessi nel Gruppo XV, ma trovandovisi, essi sono stati apprezzati come
lavoro meccanico c come articolo industriale, e premiati quindi col diploma
del Merito.
Luigi Lucarelli operajo benemerito della fabbrica di Giacomo Sievers di
Napoli e stato premiato colla Medaglia di Cooperazione, dietro proposta del
suo principale.
La fabbricazione dei pianoforti, organi ed armoni richiedendo grandi
capitali onde poterla attivare come in Francia, in Alemagna, ecc.; bisogna
disgraziatamente lasciarne Tiniziativa all’ ingegno nazionale, ed all’ assoeia-
zione del capitale. Perö, se si ripetessero ogni anno delle Esposizioni pro-
vinciali speeiali per i pianoforti, si potrebbe senza dubbio attirare 1’atten-
zione degl’ ingegni attivi e dei capitalisti sopra questo ramo d’ industria
importantissimo per T Italia.
E da deplorare che il solo grande organo di I. a classe a doppio sistema
fonocromico di G. B. De Lorenzi di Vicenza, e gli armoni del D. G. Tubi
di Castel di Lacco (Lecco) non siano giunti all’ Esposizione.
L’organo del De Lorenzi non era finito all’aprirsi dell’Esposizione, e sic-
come non avrebbe potuto essere esposto che al prineipio di luglio, il Regio
Comitato fu dolente di doverne impedire l’invio.
Molti fabbricanti tedeschi ed un ungherese esposero delle campane da chiesa
e da torre, e furono quasi tutti premiati a questa Esposizione. Perb tanto
gli esperti, quanto i Giurati dichiararono all’ unanimitä essere, per l’impasto
del metallo, per 1’eleganza di forma, finitezza di lavoro, giustezza e qualitä