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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo, Gruppo XXVI: Educazione, istruzione e cultura. [Gruppo] XV. - Istrumenti musicali

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ripetutamente le eorde allorche si tiene abbassato il tasto) alletta per poco, 
ma stanca ben presto, non essendo altro che un tremolo continuato. 
Artisticamente questa invenzione non ha alcuna importanza, poiche essa 
scema il vigore del suono del pianoforte, senza potergli dare la continuitä 
di quello deH’armonio. 
Il Melopiano produce una ripetizione, ma non una prolungazione del suono. 
I pianoforti presentati dalla Ditta Caldera e Brossa sono roba da dozzina, 
ma la sua invenzione e ingegnosa, ed ha dovuto costarle molto danaro e 
lavoro, ed e per essa soltanto che il Giuri le ha accordato la Medaglia 
del Merito. 
Paolo Alessandroni di Roma e un uomo d’ingegno, il quäle ha esposto 
un pianoforte a coda assai buono, fabbricato tutto intero da lui solo ed ha 
ottenuto anch’ csso la Medaglia del Merito. 
Un uomo d’ingegno e operosissimo fabbricante di armoni, pianoforti e 
pianoforti a cilindro, Giuseppe Mola di Torino, benche nessuno dei suoi la- 
vori sia all’ altezza richiesta oggidi, pure in considerazione della sua abilitä 
artistico -industriale, e della buona costruzione di un grande armonio, ha 
ottenuto la Medaglia del Merito 
Un pianoforte verticale esposto dal eav. Giacinto Aymonino di Torino 
inline, ancorche mancasse di pienezza di suono, fu pure trovato abbastanza 
discreto per la precisione della meccanica, e fu premiato col diploma del Merito. 
I pianoforti a cilindro di Francesco Fusella di Torino, e quelli della Ditta 
Giuliano di Napoli, essendo degli automi musicali, non avrebbero dovuto essere 
ammessi nel Gruppo XV, ma trovandovisi, essi sono stati apprezzati come 
lavoro meccanico c come articolo industriale, e premiati quindi col diploma 
del Merito. 
Luigi Lucarelli operajo benemerito della fabbrica di Giacomo Sievers di 
Napoli e stato premiato colla Medaglia di Cooperazione, dietro proposta del 
suo principale. 
La fabbricazione dei pianoforti, organi ed armoni richiedendo grandi 
capitali onde poterla attivare come in Francia, in Alemagna, ecc.; bisogna 
disgraziatamente lasciarne Tiniziativa all’ ingegno nazionale, ed all’ assoeia- 
zione del capitale. Perö, se si ripetessero ogni anno delle Esposizioni pro- 
vinciali speeiali per i pianoforti, si potrebbe senza dubbio attirare 1’atten- 
zione degl’ ingegni attivi e dei capitalisti sopra questo ramo d’ industria 
importantissimo per T Italia. 
E da deplorare che il solo grande organo di I. a classe a doppio sistema 
fonocromico di G. B. De Lorenzi di Vicenza, e gli armoni del D. G. Tubi 
di Castel di Lacco (Lecco) non siano giunti all’ Esposizione. 
L’organo del De Lorenzi non era finito all’aprirsi dell’Esposizione, e sic- 
come non avrebbe potuto essere esposto che al prineipio di luglio, il Regio 
Comitato fu dolente di doverne impedire l’invio. 
Molti fabbricanti tedeschi ed un ungherese esposero delle campane da chiesa 
e da torre, e furono quasi tutti premiati a questa Esposizione. Perb tanto 
gli esperti, quanto i Giurati dichiararono all’ unanimitä essere, per l’impasto 
del metallo, per 1’eleganza di forma, finitezza di lavoro, giustezza e qualitä
	        
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