ISTRUMENTI MUSICALI. 61
di sLiouo le cinque eampane di bronzo da cliicsa, mandate dai fratelli
De Poli di Vittorio nel Veneto, le primissime fra tutte le esposte, e le piü
belle che mai si vedessero.
Oltre la Medaglia del Progresso, ottenni che nel rapporto generale si
menzionassero le rare qualitä delle eampane dei De Poli.
Questa fabbrica avendo cominciato a eoncorrere per la prima volta
nel 1870 a Roma, ove venne premiata, e stata ancora premiata a Londra,
Trieste, Vicenza, Milano, Napoli e Treviso.
I bronzi lavorati che escono da questa fonderia ascendono a 200,000
lire all’anno, e la loro grande esportazione per la Dalmazia, l’Istria, ecc.,
sorpassa le lire 60,000 all’anno. Questa fabbrica, fondata sin dal 1810 da
Giovanni De Poli, padre degli espositori attuali, la quäle ha saputo levarsi
si alto, e che al merito artistico unisce 1’ intelligenza ed attivitä industriale,
e una gloria ed uua utilitä per l’Italia, e merita di essere apprezzata, in-
coraggiata ed ajutata eflicacemente.
Luigi Cavadini liglio, di Verona, ha esposto un concerto di nove eampane,
accordate musicalmente fra loro, le quali sono state apprezzate come ottimo
lavoro, eccellenti per 1’ intonazione, perö la fusione del metallo non e tanto
perfetta come quella dei De Poli. Cavadini ha ottenuto quindi la medaglia
del Merito.
Riassumendo adunque le osservazioni comparative, fatte sulla fabbricazione
degl’istrumenti musicali esposti nella mostra del 1873, possiamo conchiudere:
che l’Italia e decaduta alfatto per la fabbricazione degli strumenti a corda;
che e ancor oggi la prima nella fabbricazione delle corde armoniche; che tiene
ben fronte all’Austria e alla Francia per gl’istrumenti a fiato di ottone, ma
che perde al paragone di quest’ ultima per quelli di legno. Che per gran
casse, tamburi, timpani e piatti musicali val quanto le altre due nazioni
sunnominate, con essa le prime in questo genere, e che per la fabbricazione
dei pianoforti, degli organi, degli armoni e loro parti e alfatto nell’infanzia.
Nella fabbricazione delle eampane infine essa primeggia ancora.
A questa Esposizione universale intanto il Gruppo XV italiano, sopra
50 espositori ha ottenuto 21 distinzioni, cioe: 4 medaglie di progresso, 9 me-
daglie del merito, ed 8 diplomi per il merito. Aggiungendo a questi il premio
devoluto al Professore G. Bimboni, e mancato pel suo tardo arrivo, quasi la
metä degli espositori e stata premiata non ostante t difetti sopra enumerati.
Inoltre sono stati premiati quattro collaboratori, tre della casa Pelitti di
Milano, ed uno della casa Sievers di Napoli.
Nell’enumerare i premi ottenuti dagli espositori del Gruppo XV e della
piü grande importanzia l’osservare che le Commissioni provinciali non furono
abbastanza accorte nello scegliere gli oggetti degnf di essere esposti al con-
corso mondiale del 1873; e che alcuni capi, talclie per esempio: una cosidetta
bitromba della ditta Massussi di Brescia; un diapason graduato di F. Rasori
di Bologna; un flauto di metallo di Massimo Cavallo di Lecce, delle mise-
rande corde armoniche (una dozzina incirca) del Municipio di Sora (Caserta),
dei campanelli di Damiano Colbacchini da Padova, e quattro campanelli,
parte traforati c parle lavorati con ornamenti , nonche alcuni Violoncelli e