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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

merce. 
Tali difficoltä si accrescono a piü doppi qUando si tratta di una Esposi- 
ziono universale che chiama gli animali a concorso da regioni lontane e da 
Stati diversi. Ma l’ostacolo speciale, e per cosi dire intimo, risiede nelle con- 
dizioni e nelle abitudini degli allevatori od agricoltori, i quali hanno per 
lo meno un minor interesse a farsi espositori in quanto non abbisognano di 
dare pubblicitä ai loro prodotti per conseguire quella qualunque approva- 
zione che valga ad accrescerne lo spaccio, come avviene degli industriali in 
genere; mentre quei primi non sono il piü delle volte che produttori e con- 
sumatori ad un tempo della merce che allevano a loro proprio uso, e che 
vendono nel solo caso di sopravvenuta impossibilitä di trarne profitto. 
Fanno a ciö eccezione quegli allevatori soltanto che esercitano l’industria 
speciale di allevare e vendere animali riproduttori di razze scelte o da loro 
perfezionate. A costoro conviene sopratuüo correre il palio dei eoncorsi, acciö, 
col mezzo dei premi, venga distinto ed accertato il valore della loro produ- 
zione e venga concessa pubblicitä ai loro risultati, quand anche non ne pos— 
sano cogliere occasione di vendita e di guadagno. 
Di codesta categoria di industriali non mancano esempi numerosi fra gli 
allevatori di Inghilterra, di Francia e di Germania, i quali riescono poi nel 
fatto gli ordinari concorrenti alle esposizioni regionali e nazionali, e costitui- 
scono la grande maggioranza degli espositori nelle mostre mondiali. 
Manca perö in Italia, fors’anche completamente, una corrispondente classe 
di allevatori: e da ciö rimane spiegato come in proporzione si accresca per 
noi la difficoltä di avere numerosi espositori. Si aggiunge poi a nostro ri- 
«''uardo uno stadio di progresso nell’ industria zootecnica che puö dirsi inci- 
piente. rispetto alle nazioni piii sopra indicate, per il che non si sa apprezzare 
peranco quanto bisognerebbe 1’ importanza dei eoncorsi, ne si suole appro- 
fittare dell’esempio, deH’insegnamento e dei piü razionale indiriszo che i 
medesimi sogliono arrecare all industria. 
Per il fatto abbastanza noto che nelle Provincie dell’ Impero Austro-Un- 
garico fosse scoppiato ed infierisse il tifo bovino, era opinione in molti frn 
quasi presso al tempo dell’apertura che questa Esposizione temporaria di 
bestiami non avesse luogo o dovesse protrarsi ad altra epoca. 
Sopraggiunse piü tardi opportunamente il provvedimento dei Governo Im 
periale che escludeva dal partecipare alla mostra i bestiami di quelle Pro- 
vincie ove era comparso il tifo o vi fosse sospetto, e stabiliva rigorose disci- 
plinc per P acceltazione e per il trasporto dei bestiami d’altre provenienze. 
Ciö valse ad attutire i timorosi, a soddisfare le esigenze d’una legittima 
circospezione, e bastö infatti a raggiungere un completo risultato dal lato 
dell’ affluenza degli espositori. 
E da osservarsi in proposito che la maggiore confidenza nelle disposiziom 
„overnative fu addimostrata dagli espositori austriaci; alquanto peritosi furono 
~li a i tr i della Germania; aecorsero alcuni altri dal di fuori col proposito di 
approfittare dell’Esposizione per esitare la loro mercanzia; altri infine, e fra 
questi quasi tutti gli espositori ilaliani, intervennero deliberati di vendere 
anche con perdita, a scanso di ogni pericolo e di nuova spesa.
	        
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