merce.
Tali difficoltä si accrescono a piü doppi qUando si tratta di una Esposi-
ziono universale che chiama gli animali a concorso da regioni lontane e da
Stati diversi. Ma l’ostacolo speciale, e per cosi dire intimo, risiede nelle con-
dizioni e nelle abitudini degli allevatori od agricoltori, i quali hanno per
lo meno un minor interesse a farsi espositori in quanto non abbisognano di
dare pubblicitä ai loro prodotti per conseguire quella qualunque approva-
zione che valga ad accrescerne lo spaccio, come avviene degli industriali in
genere; mentre quei primi non sono il piü delle volte che produttori e con-
sumatori ad un tempo della merce che allevano a loro proprio uso, e che
vendono nel solo caso di sopravvenuta impossibilitä di trarne profitto.
Fanno a ciö eccezione quegli allevatori soltanto che esercitano l’industria
speciale di allevare e vendere animali riproduttori di razze scelte o da loro
perfezionate. A costoro conviene sopratuüo correre il palio dei eoncorsi, acciö,
col mezzo dei premi, venga distinto ed accertato il valore della loro produ-
zione e venga concessa pubblicitä ai loro risultati, quand anche non ne pos—
sano cogliere occasione di vendita e di guadagno.
Di codesta categoria di industriali non mancano esempi numerosi fra gli
allevatori di Inghilterra, di Francia e di Germania, i quali riescono poi nel
fatto gli ordinari concorrenti alle esposizioni regionali e nazionali, e costitui-
scono la grande maggioranza degli espositori nelle mostre mondiali.
Manca perö in Italia, fors’anche completamente, una corrispondente classe
di allevatori: e da ciö rimane spiegato come in proporzione si accresca per
noi la difficoltä di avere numerosi espositori. Si aggiunge poi a nostro ri-
«''uardo uno stadio di progresso nell’ industria zootecnica che puö dirsi inci-
piente. rispetto alle nazioni piii sopra indicate, per il che non si sa apprezzare
peranco quanto bisognerebbe 1’ importanza dei eoncorsi, ne si suole appro-
fittare dell’esempio, deH’insegnamento e dei piü razionale indiriszo che i
medesimi sogliono arrecare all industria.
Per il fatto abbastanza noto che nelle Provincie dell’ Impero Austro-Un-
garico fosse scoppiato ed infierisse il tifo bovino, era opinione in molti frn
quasi presso al tempo dell’apertura che questa Esposizione temporaria di
bestiami non avesse luogo o dovesse protrarsi ad altra epoca.
Sopraggiunse piü tardi opportunamente il provvedimento dei Governo Im
periale che escludeva dal partecipare alla mostra i bestiami di quelle Pro-
vincie ove era comparso il tifo o vi fosse sospetto, e stabiliva rigorose disci-
plinc per P acceltazione e per il trasporto dei bestiami d’altre provenienze.
Ciö valse ad attutire i timorosi, a soddisfare le esigenze d’una legittima
circospezione, e bastö infatti a raggiungere un completo risultato dal lato
dell’ affluenza degli espositori.
E da osservarsi in proposito che la maggiore confidenza nelle disposiziom
„overnative fu addimostrata dagli espositori austriaci; alquanto peritosi furono
~li a i tr i della Germania; aecorsero alcuni altri dal di fuori col proposito di
approfittare dell’Esposizione per esitare la loro mercanzia; altri infine, e fra
questi quasi tutti gli espositori ilaliani, intervennero deliberati di vendere
anche con perdita, a scanso di ogni pericolo e di nuova spesa.