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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEGLI A Pi IM ALI. 
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Ordinaineuto dell’ Esposizione. 
Dal 11 al 3U maggio, con tulti i convogli delle numerose vie ferrate che 
mettono capo alla capitale dell’Impero, giungevano i bestiami destinati al- 
1’ Esposizione. 
Un’apposita linea di congiunzione, che allaccia tutte le stazioni mettenti 
capo a quella del Nord, passava lunghesso il recinto occupato dall’Esposi- 
zione nel Prater, e per una entrata consimile a quella della mostra indu- 
striale scaricava gli animali ad ogni ora del giorno. — II 30 dello stesso 
niese pressoehe tutti i posti erano oecupati. 
In quanto alle provenienze del Sud e dell’ Italia, la sola linea ferroviaria 
concessa al trasporto era quella del Brennero; mu quivi per le formalitä 
daziarie al eonfine havarese, e perche le istruzioni sulla via da tenersi non 
erano forse giunte in tempo alle stazioni ferroviarie dell’Alla Italia, avvenne 
qualche contrattempo e ritardo. 
Occupava 1’Esposizione de’bestiami una vasta porzione del parco situata 
ad oiiente cd attigua a quella dell Esposizione industriale da cui la divideva 
un assito. Dal lato di mezzodi lo spazio era pure chiuso da uno steccato 
lungo il viale principale del Prater ; a levante ed a settentrione era termi- 
nato da un tratto del Danubio e della suddetta ferrovia di congiunzione. 
Un vasto tratto di terreno per la maggior parte incolto e coperto da su- 
perficie erbosa, sparso qua c lä irregolarmente di maccbie e d’alberi isolati, 
veniva tagliato ad angolo retto da due strade, una delle quali per attraverso 
1’ assito di divisione si congiungeva colla strada principale che corre davanti 
al palazzo dell’Esposizione, l’altra metteva capo all’entrata speciale dell’E- 
sposizione aperta sul grandc viale del Prater, ed incontrava la prima a poca 
distanza dai capannoni dei bestiami. 
Ciascun viale percorreva circa trecento metri nel parco chiuso per arri- 
vare a quest’ ultima entrata. 
I ricoveri degli animali consistevano in semplici tettoje a due pioventi 
formate di tavole e sostenute da colonne di legno, con le aperture laterali 
chiudibili con teli da alzare ed abbassare. 
Codesti capannoni erano disposti gli uni accanto agli altri sopra linee 
parallele formanti altrettanti Iati di un vasto quadrilatero che comprendeva 
nella massima sua lungbezza poco meno di quattrocento metri sopra trecento 
per il lato normale. Aprivansi ai quattro angoli altrettante interruzioni delle 
linee di capannoni per servire di accesso, ed altri comodi passaggi erano 
aperti ad ogni ccntinajo di metri attraverso tutte le linee di capannoni. 
Alcuni di questi erano anche solo coperti di tela; di altri la tettoja in legno 
era riparata con cartone spalmato di catrame. Lo spazio di un comodo viale 
Ira I una e 1 altra linea di capanne lasciava Iuogo ai visitatori ed al servizio. 
La largbezza delle capanne era .di circa sei metri fra le colonne, e le 
greppie per gli animali erano disposte trasversalniente le une di seguito alle 
altre alla distanza di tre a quattro metri; sieche il visitatore che percorreva 
il lato del capunnone, vedeva gli animali sempre di fianco, ed a slento quelli
	        
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