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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

esposiz:o;\e tkmporuua degli Animali. 
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BI. 
Giudizi ncll’Esposizione. Carattere della paslorizia moderna. 
Ora giova riassumere e riportare i giudizi principali ed i criteri che 
si formarono sull’esposizione degli animali e ne furono in certo modo la 
conseguenza: nel che, io credo, sta veramente 1’ utilitü maggiore di queste 
solennitä industriali, di fornire, eine. materia ad esami, a confronti, a cen- 
sure, a giudizi, che possano alla lor volta servire d’insegnamento e di norma 
agli esercenti 1’ industria non solo, ma ben anche a chi tiene l’ufficio mag- 
giore di dirigere e di sorreggere questo cespite di produzione nazionale. 
A tal fine io non färb che riportare quei modi di vedere e quegli ap- 
prezzamenti sull’insieme e sui singoli oggetti della Mostra, che incontrarono 
l’approvazione unanime od almeno quasi generale dei giurati e del pubblico, 
nei quali veramente sta la fedele e reale estimazione dello stato attuale 
delPindustria zootecnica in Europa e delle principali questioni che vi si rife- 
riscono. 
Questa industria deH’allevamcnto degli animali annessa all’industria prin- 
cipale agricola assunse un’ importanza sempre maggiore presso le nazioni ci- 
vili; per modo da chiamare a se l’attenzione dei coltivatori non solo, ma ben 
anche dei governi e delle pubbliche amministrazioni, che non mancarono di 
promuoverla e sussidiarla con ogni mezzo, e fra gli altri colle pubbliche espo- 
sizioni di animali. 
Carattere generale e preminente del progresso raggiunto dall’industria fu 
quello di scostarsi sempre piü dai modi e dai processi tenuti nell’esercizio 
di quella pastorizia che consideravasi indipendente dall’agricoltura allo stato 
o nomade o transumante e con numerosissimi greggi e mandre. 
In quelle veci la pastorizia moderna andava sempre piü aceostandosi al- 
l’agricoltura propriamente detta, e quasi ci si annestava per modo da non 
formare piü che una sola industria, che ora si giova di un solo compendio 
di cognizioni scientifiche ed economiche, tanto per la lavorazione dei terreni, 
quanto per l’allevamento degli animali; cognizioni che alla loro volta si sussi- 
diano e si completano scambievolmente. 
In seguito a sempre nuovi dissodamenti, ai miglioramenti agrari d’ogni 
specie, all’addensarsi della popolazione, al crescere della ricchezza e al pro- 
gredire in genere della civiltä presso le plebi rustiche, scomparvero i luoghi 
incolti e pascolivi cui e con essi i numerosi armenti crescenti all’aperto, sen- 
z’altra cura all’infuori delle naturali produzioni del suolo e del clima. 
A questi subentrarono mandre meno numcrose, e divise come il terreno 
coltivato, e con esse i ricoveri, le stalle, 1’alimentazione eguale ed accurata, 
la scelta dei riproduttori, il miglioramento delle razze, le eure tutte razio- 
nali di governo: la produzione in genere fu piü costosa, ma fu maggiore per 
importanza e piü fruttuosa, e questa trasformazione, in linguaggio tecnico. 
direbbesi un passaggio da una coltivazione estensiva ad una di carattere in- 
tensivo con lutti i vantaggi che ne sono la conseguenza.
	        
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