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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

20 ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEGLI ANIMALE 
nerale che oggidi si fanno gli allevatori sulla convenienza di introdurre il 
Durham. E volendo farne l’applicazione al caso nostro, noi troviamo che al- 
cuni contadi in Italia hanno raggiunto tale progresso agrario ed hanno tali 
opportunitä di terreno, da poter fare a meno di bovini coine animali da la- 
voro; come ne abbiamo altri che dispongono di tali qualitä di foraggio da 
potere convertirle con profltto all’allevamento di una razza cosi esigente e 
specializzata come sono i Durham. 
Questi territori soltanto dovrebbero procurarne l’introduzione della razza 
da carne, specialmente se giä esercitano I’industria dell’ingrassamento colle 
razze locali, qnando giä non sappiano trarre un profltto maggiore delle fa- 
vorevoli condizioni dei foraggi di cui dispongono. 
Per le altre contrade, cioe per la grande maggioranza, ([uesta introdu- 
zione non potrebbe suggerirsi per ora, se non come un lodevole tentativo. 
Razze olandesi e svizzere da latte. 
Altre razze fra le indigene di alcune contrade d’Europa furono dotate di 
una singolare attitudine a prender carne mediante l’applicazione deH’istesso 
processo che dicesi servisse agl’ Inglesi per il miglioramento delle razze loro. 
Parecchi capi di codeste razze figuravano all’Esposizione come dirö in ap- 
presso. 
Fra le razze apprezzate generalmente come migliori per la produzione del 
latte erano esposte in buon numero le mongane di razza olandese colle sot- 
torazze della Frisia, dell’Holstein e dell’Oldenburg che sono affini, oltre agli 
animali del ceppo svizzero, fra cui tengono il primo luogo le razze del centro 
di Switz, di Unterwald, di Zug, diAppenzel e vengono in seguito le razze a 
manto piva dell’ovest e del nord della Confederazione. 
La vacca olandese di grossa statura a manto con ehiazze nere e Manche 
venne giudicata da tutti come la piü abbondante lattaja che si conosca; ep- 
perö questa razza venne importata ovunque, in Germania, in Austria ed iu 
Ungheria, dovunque si volle attendere alla produzione del latte. 
Le sue conformazioni sono delle piü regolari e, come a dire, tipiche per 
animali da latte. La testa, il collo e le spalle esili e scarne fanno un sensi- 
bile contrasto collo sviluppo del busto, delle anche e della regione pelvica; 
la finezza del pelo e del cuojo sta in relazione collo sviluppo della glandula 
mammale; il portamento e le movenze sono quelle di un animale docile e 
paziente; tutti gli altri segnali esteriori corrispondono perfettamente a quel- 
l’ideale che- gli allevatori si sono fatti di un animale di cosi fatta destina- 
zione. E un fatto finalmente da tutti ammesso che questi animali sogliono 
rendere, in condizioni loro confacenti, da venticinque a trentacinque Iitri di 
latte al giorno, nell’epoca della maggiore produzione. 
La razza di Switz soltanto, fra quelle comunemente adoperate a questo 
scopo, contende il primato alle vaeehe olandesi. 
Le svizzere a manto sorcino con striscie grigio-chiaro sul dorso e sulle 
cosce, con degradazione di tinta all’inguine a guisa del daino e del camoscio,
	        
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