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ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEGLI AMMALI.
Attesa l’odierna condizione del mercato della carne, sarebbe forse conve-
niente per quelle contrade ove prevale la piccola coltura, di tentare piü
largamente 1’ introduzione di questi animali che per la loro origine promet
tono una maggiore confacenza a diversi modi di alimentazione, di manteni-
mento e di governo.
Altre razze provenienti dall’alto e dal basso Arciducato, dalla Boemia e
dal!’ Ungheria non presentano ugualmente qualitä molto distinte, ne vestono
un’ importanza grandissima per numeroso allevamento, se si esclude la razza
Podolica proveniente dall’ Ungheria.
Razza di Podolia o delle Steppe.
Questo ultimo ceppo di bovini era oggetto d’esame d’una distinta sezione
del Giuri; e meritö difatti d’essere considerato a parte per la sua importanza.
Gli zootecnici considerano questi animali come i rappresentanti della po-
polazione bovina delle Steppe, portati forse in Europa dalle invasioni bar-
bariehe.
Certo che nessuna razza conserva altrettanto le abitudini di rusticitä, la
resistenza contro le fatiche e le intemperie, qualitä che vanno unite all’ a-
spetto quasi selvatico.
L’aspetto delle corna Iunghe ed aperte, il portamento del collo e del gar-
rese molto alto in confronto del treno posteriore, la durezza del cuojo e del
pelame, la solida e robusta costruzione delle membra ne fanno un animale
adattissimo al lavoro e capace di molto sviluppo di forza.
La razza conserva ovunque i suoi caratteri distintivi, il manto grigiastro
con sfumature, tinte in nero la mucosa delle labbra, le palpebre, 1’ interno
delle orecchie piccole ed erette, il fiocco caudale e Pinguine; ha il pregio di
un torace ampio e profondo, di una solida proporzione nel resto; ma la
mancanza di domesticitä si rileva nella scarsa sua attitudine a prender carne
ed a dar bitte.
Per questo troviamo la razza pura sempre compagna del sistema esten-
sivo di agricoltura nei pascoli dell’; Ungheria come fra noi nelle Puglie
d’ onde questa stessa razza prende il nome di pugliese. Essa e perö capace
di modiflcazioni e di non pochi miglioramenti in uno stato di maggiore do
mesticitä e col sussidio di una coltivazione piü intensiva: tale la troviamo
difatti in parecchi contadi delle Romagne ove il bue, senza dübbio pugliese
di origine, ha preso forma di una sottorazza domestica, sebbene non sempre
si abbia saputo conservargli le sue preziose qualitä di animale da lavoro.
La stessa razza di Yal di Chiana fu giudicata una propagine del bestiame
delle Steppe, ma migliorata con Iunghe eure di allevamento, e mediante la
stabulazione continua. Cosi, secondo l’opinione dei piü, confortata dall’evi-
denza dei fatti, questi animali d’origine asiatica popolerebbero oggidi molti
territori del mezzodi e del centro d’ Italia, s’ incontrerebbero al nord coi
bestiami del tipo Alpino ed Elvetico, e lascerebbero poca estensione al tipo
dell’ antico bue italico rappresentato da alcune razze dell’ Emilia e del Ve-
ueto e forse di Toscana.