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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

ESPOSIZIOINE TEMP0KAR1A DEGLI AMMAU. 29 
ciale, di distinzione dei singoli lotti provenna dal fatto che i Comizi, i quali 
attendevano a loro spese e per loro sola iniziativa a concorrere all esposi- 
zinne, dovettero necessariamente eontentarsi di concorrervi con quegli animali 
che fu loro possibile di procurarsi al momento, non potendo ottenere che ve 
ramente i migliori o fossero loro ceduti o fossero esposti dai privati. 
Nel caso generale poi fu cagione di questa mancanza di uniformitä un 
difetto che e pur troppo comune a tutte le nostre razze, le quali, per l’in- 
certezza stessa in cui cammina 1’ industria e pel modo non sempre razionale 
della riproduzione, non sono ancora arrivate a presentare un tipo costante ed 
uniforme come e pregio delle razze migliorate d’oltremonti. Queste ultime van- 
tano appunto come dissi il vero pregio di presentare una conformitä tipica } 
talmente che all’occhio dell’osservatore gli animali di una data razza o pro- 
genie si distinguono quasi fosser gittati in uno stesso stampo. Un consimile 
pregio, conviene accennarlo, riesce poi un vero merito mercantile, avvegnache 
il commercio per ogni articolo di esito sicuro e eontinuo domanda sempre 
quella uniformitä e costanza di qualitä, che riesce la garanzia migliore della 
merce stessa. 
Alcuni animali del lotto piemontese perö mostravano quella giusta eon- 
formazione e quella parvenza aitante che riesce un pregio generalmente ri- 
conosciuto di questa razza e che venne anche notato dal Giuri. A non pochi 
poi era noto che questi animali godono di un credito vantaggioso per le 
qualitä delle carni sapide e succolenti, e da che compajono sui mercati dei 
maggiori centri della Francia ottengono di essere classificati nel secondo 
grado in quanto alla qualitä ed al prezzo corrispondente; il che e hen iaro 
per animali che non appartengono a razze specializzate per 1 ingrasso. 
Il lotto di animali di razza reggiana, accennava auch’ esso in modo evi 
dente al difetto di imparitä di forme. Questa pregevole razza puö ritenersi 
per una famiglia delle piü distinte fra quella numerosa progenie a manto 
rossiccio con unghia e corna ambracee, labbra e nai'ici rosee, palpebre 
bianche, che noi troviamo a popolare le stalle dell’ agro piacentino, parmi- 
giano, di una parte del Veneto e del Friuli; ma tuttavia essa era ben lungi 
dal figurare vantaggiosamente fra le razze perfezionate. 
E probabile che questo tipo, per non mostrare aflinitä di forme e di con- 
trassegni colle razze del ceppo alpino ne con quelle provenienti dalle Steppe, 
si debba ritenere pel rappresentante odierno dell’ antico bue italico; e certo 
del resto che, chi conosce i meriti incontestabili di questi bestiami, doveva 
dire a prima vista che di molto migliori se ne hanno in paese di quelli che 
figuravano all’ esposizione. 
Non si puö a meno di avvertire come difetto della razza una tal quäle 
mancanza di giuste e regolari proporzioni nell’ insieme della costruzione 
deH’animale ed in alcune parti specialmente, il che toglie alquanto di pre 
gio anche alle attitudini reali di tal razza, ottima per 1’ingrasso, buona 
come animale da lavoro e discreta per la produzione del latte. 
Gli esemplari di bovini appartenenti alla nostra razza di Yal di Chiana 
ottennero sicuramente di colpire piü degli altri nostri animali per l’altezza 
della statura e la corpulenza, la finezza del manto ed una maggiore unifor 
mitä nei caratteri esteriori.
	        
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