30 ESPOSIZIOiNE TEMPORARU DEGLI ANIM ALI.
I giurati stranieri che vedevano per la prima volta questi nostri animali
non tardarono a considerarli, corne noi facciamo, quäle un perfezionamento
ed una modificazione dovuta alle intelligenti eure degli allevatori sulla razza
semi-selvaggia di Podolia o delle Steppe, di cui il nostro bue pugdiese, il
romano ed il romagnolo altro non sono che una diretta figliazione. Stante
le eure di una coltura piü intensiva e di una alimentazione piü accurata e
della stabulazione, questi animali acquistarono, come dissi piü sopra, nella
precocitä e nella taglia, diminuirono, come sempre avviene, nello sviluppo
delle corna, raffinarono il manto ed acquistarono maggiore attitudine ad in-
grassare, restando perö invariati quei caratteri dello scheletro e sopratutto
del cranio, ed anche quelle conformazioni e tinte caratteristiche della mucosa
in alcune parti, che servono tuttora a constatarne la figliazione. L’altissimo
prezzo a cui salirono questi animali per efietto dell’accresciuta ricerca delle
carni e la miglior prova dei meriti incontestahili della razza. — Il giuri
non mancava di rieonoscere questi pregi, e assegnava loro le meritate ricom-
pense.
II lotto di animali di razza pugliese venne come ho detto classificato e
giudicato di confronto ai numerosi capi di razza podolica e delle steppe pro-
venienti dall’ Ungheria, dalla Boemia e dalla Polonia, ove a dir vero i modi
ed i sistemi di allevamento poco difleriscono dall’ allevamento all’ aperto co-
mune nella Puglia.
Dietro un criterio che forse dipende da un concetto meno giusto ma
prevalente nel luogo di provenienza, furono scelti a rappresentare questa
forte razza pugliese degli animali assai sviluppati in altezza anche in pro-
porzione dell’etä, ma evidentemente troppo esili d’ossa, di non regolari pro-
porzioni, e mancanti per ciü di quella robustezza e di quelle forme tarchiate
e simmetriche che sono il vero pregio principale di codesta robusta qualitä
di buoi da lavoro.
Sembra per giunta che gli animali sofirissero non poco per un viaggio
di undici giorni in ferrovia, talche arrivarono sensibilmente dimagrati e per
poco non estenuati.
In un paese ove generalmente lo sviluppo delle ossa e la soverchia altezza
deir animale in proporzione al peso son riputati come difetti di conforma-
zione, questi nostri animali attirarono bensi 1’attenzione dei visitatori per
la loro gigantesca statura, ma non si ebbero altrettanta approvazione per
parte dei pratici e degl’ intelligenti. Difatti il giudizio unanime di questi
Ultimi si fu che tutti insieme questi bestiami delle nostre razze riescono
troppo alti sulle membra in confronto allo sviluppo del torso e delle parti
carnose, ed accennano in genere ad un soverchio sviluppo della parte ossea;
mancano di rotondita nelle cosce, di profonditä nel petto, di una regolare
arcuazione delle costole dietro la scapula, e troppo di frequente non hanno
il dorso abbastanza orizzontale, ne abbastanza riquadrata la regione Iombare,
ne ampia la conformazione della cavitä pelvica, e troppo breve il rivestimento
muscoloso delle cosce. Ne vale secondo loro a scusare questa nostra non ra-
gionevole predilezione per l’alta statura, che desideriamo se anche non pro-
porzionata al restante sviluppo, non vale, dicono, a scusarci il bisogno di