32 ESPOsiziorsE temporaria degli animale
originarie dall’Inghilterra ed oramai diffuse in moltaparte d’Europa; non
ne mancavano taluni di introduzione piü recente, ed aeeanto a questi com-
pariyano del pari tutti i piü svariati e migliori tipi di pecore da lana con
alla testa le piü distinte varietä di merini seguiti da tutte le razze meno dis-
tinte di pecore indigene di uso non specializzato. E framezzo agli altri non
mancavano anche tentativi quasi di conciliazione, consistenti in quelle razze
nuove e perfezionate con cui si mira ad ottenere un maggiore prodotto <ti
carne senza perdere il pregio distinto della lana.
Non facevano difetto nemmeno quelle razze non ancora assoggettate ad
alcuna cura di perfezionamento, e che sogliono dare cumulativamente la lana,
la carne ed il latte senza produzioni cospicue, le quali razze sono forse
necessitä per alcune forme piü estensive della pastorizia, o richiedono ancora
quella riforma di cui furono soggetto le razze migliorate, ed i metodi di alle-
vamento dei paesi piü civili.
Il primo vanto fra le razze ovine specializzate per l’ingrasso, spetta senza
dubbio alle razze perfezionate inglesi. Sono note ovunque, ed in Italia lo sono
per lo meno di nome, le qualitä ed i pregi dei due principali tipi di pecore
da carne che sono la pecora Cottesmold o da capanna, originaria dalla contea
di Oxford ed il Soiithdown o delle Dune del sud della contea di Sussex.
A queste servi d’ esempio una razza migliorata dapprima che fu nota a
molti sotto il nome di pecora di Dishely-Grange dal nome della fattoria
ove il Bakewell ne imprese, verso la metä del secolo scorso, il miglioramento
mediante la selezione ed avendo di mira sopratutto la precocitä: ora questa
razza viene comunemente conosciuta sotto l’altro nome di New-Leicester.
La razza Gotteswold di piü recente creazione supera il Dishley nella cor-
pulenza, gli assomiglia per la qualitä della lana, che riesce perü piü can-
dida e lucida ma egualmente lunga ed a fiocchi. 11 montone Cotteswold rag-
giunge non di rado i 130 chilogrammi di peso vivo e talvolta arriva ai 150.
Ha petto profondo e dorso quadrato, anche dimolto polputo, con una for-
mazione di adipe sporgente ai lati della coda. Esso e perü esigente in quanto
al pascolo, poco abile camminatore, insofferente delle intemperie ed in ispecie
degli ardori estivi all’aperta campagna. Gli esemplari esposti dalla R. Scuola
d’Agricoltura di Cirencester fornivano la piü adeguata idea dei pregi di que-
sto prezioso animale, e facevano testimonianza del merito di quella direzione
che da piü anni ne va allevando e perfezionando un gregge numeroso nel
parco annesso allo stabilimento.
Un tipo tutt’affatto diverso ma pur sempre specializzato per l’ingrasso e
la pecora Soiithdown. Piü piccola di statura, con membra corte ed esili tanto
da rassomigliare ad un animale nano; ha invece un torso assai tarchiato, con
cosce molto sviluppate, collo corto e testa esilissima: potrebbe dirsi il Durham
degli ovini; ha lana mezzanamente corta (da cinque a sette centim. nell’unica
tosalura), ma fitta ed unita come quella del merino, sebbene di molto infe
riore per finezza e non altrettanto arricciata ne untuosa, ma alquanto gial-
lognola. Il Southdown ha per distintivo una leggiera sfumatura di color
bruno marmorizzato come l’ardesia, alla faccia ed alle quattro estremitä.
Il montone Southdown raggiunge per media gli 80 a 90 chilogrammi di