34 KSPOSIZIONE TEMPORARIA DEGU ANIMALI
momento che regioni incolte ed estesissinie, come i territori delle colonie del
l’Australia e del Capo, con pascoli naturali ubertosi e di nessun costo, atten-
dono con ottimi risultati alla produzione delle lane; dal momento che queste
Iane di ottima qualitä ed in quantitä piü che sufficiente al consumo vengono
importate ed Offerte sui mercati d’Europa gravate di un costo di fabhrica
minore di quello con cui e dato a noi di ottenerle mediante terreni coltivati
e coi pascoli piü costosi, e meno fertili dei territori europei; d’allora in poi
non torna piü conveniente all’agricoltore europeo di subire una concorrenza
disastrosa con chi ha trovato mezzo di produrre a miglior mercato; epperö
conviene attendere ad una produzione per la quäle non abbia a temere la
concorrenza.
Tale si trova essere la produzione delle pecore da ingrasso; avvegnache
non sia cosi facile di produrre carne come e facile aver lana, col regime
dei pascoli all’aperto e col sistema della transumanza, e meno ancora tor-
nerebbe possibile di trasportare gli animali ingrasssati dal luogo di produ
zione al luogo di consumo, dall’Oceania in Europa.
Per effetto di consimili condizioni del mercato, il tornaconto delle due
differenti produzioni si suole cosi computare: Un gregge di pecore merine di
buona qualitä suol rendere per ogni capo fruttifero da 5 ad 8 chilogrammi
di lana, che depurata dalla perdita di lavatura (sessanta per cento) suol es
sere calcolata a lire 40 al ehilogrammo, e quindi lire 25 circa per animale,
a cui si aggiunge il valore dell’agnello spoppato in lire 40 per media; ep
perö lire 31 per capo.
Un gregge di pecore da carne Southdown per esempio suol rendere da due
a tre chilogrammi di lana egualmente per capo, la quäle viene quotata solamente
da 4 a 5 lire lavata a dosso, e quindi per animale lire 44 per media; ma qui
conviene aggiungere il valore deH’agnello castrato ed ingrassato il quäle
pesa da 60 a 70 chilogrammi e viene pagato da lire 4 e 50 ad 4 e 70 al
chilogramma peso vivo, epperö un ricavo di altre 404 lire. Quindi nell’un
caso un reddito lordo di lire 35, nell’ altro uno parimente lordo di 448. I
maggiori mezzi che occorrono in quest’ultimo caso e la maggiore spesa di
allevamento e mantenimento saldano naturalmente la partita; ma ciö non to-
glie che lä ove questi mezzi si hanno non se ne ottenga anche un largo mar-
gine di guadagno.
Del resto, non solo in via di tentativo ma veramente in via di riconosciuta
convenienza pratica, la pecora da carne va sostituendosi ovunque ai greggi
da lana, e meglio ancora alle pecore non specializzate da lana e da latte.
Dappertutto col progredire dell’agricoltura scompajono i grandi pascoli in-
colti; ma, a differenza di quanto awiene in Italia, la pecora non viene re-
spinta dai luoghi coltivati, bensi diventa la migliore utilizzatrice di alcune
pasture non adatte ai bovini; ed in ogni caso l’ovile ovunque fa parte del-
l’azienda agraria non altrimenti che la stalla pei bovini da reddito, e quella
degli animali da lavoro.
In molte contrade ove la pastorizia della lana godeva un credito assicurato
per importanza e pregio di prodotti, come succedeva nella Moravia e nelia
Slesia austriaca, nella Slesia prussiana, in Sassonia, in Pomerania, nel Me-