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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

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ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEO LI ANIMALE 
Le razze di pecore italiane. Giudizi suile medesimc. 
Provenienti dall’Italia figuravano. come dissi, nell’Esposizione alcuni dei 
piü distinti tipi delle nostre razze ovine. Gli esemplari della razza bergamasca 
e padovana apparivano bene scelti quantunque non mostrassero d’essere stati 
preparati per 1’Esposizione ed avessero fors’anche sofferto per il viaggio. 
La pecora bergamasea e giä da tempo nota in Germania, ove per la sua 
alta taglia in confronto delle razze del paese, si aequistö il nome di peeora 
gigante (Rieseschafe). Essa fu altrc volte importata nella Baviera ed in Boemia, 
come tipo miglioratore in vista della produzione della carne, quando ancora 
non erano cosi comuni i Cotteswold ed i Dishley. 
Anche la razza padovana fu giä da tempo tenuta in concetto per la qua- 
litä della lana. Essa e generalmente ritenuta il risultato di un incrociamento 
del merino colla razza comune delle Alpi: ha statura oltre la media, finezza 
di ossa ed una sutlieente attitudine all’ingrasso. I greggi sono anche qui sog- 
getti al sistema transumante, per cui d’estate si portano a fruire i pascoli dei 
gioghi alpini. Nel Veneto perö, a differenza che in Lombardia, si tengono anche 
piccoli ovili presso i contadini della pianura e dei colli, ove la pecora viene 
allevata e tenuta eostantemente nel podere, e nel Vicentino da qualche tempo 
se ne tenta perfino 1’ingrassamento. 
Ho giä accennato di sopra ad incrociamenti di questa razza colle razze 
inglesi tentati con buon esito dagli allevatori del nord. 
Le razze italiane di mezzodi ed aleune delle Romagne, che sono le migliori 
nostre pecore da lana, non sono eguaImente note al di fuori. La pecora detta 
l issana, da Visso nell’alta valle della Nera, e la Sopravvissana sono i nostri 
migliori tipi da lana. La genlile di Pnglia gode egual credito per le lane ed 
e molto diffusa nel mezzodi per tutto il versante Adriatico abbruzzese e pu- 
gliese; ritiensi anch’essa di molto migliorata coli’incrociamento del merino. 
Piü a sud le pecore leccesi e calabresi a lana lunga sono altro tipo ora ab- 
bastanza accreditato per la maggiore ricerca che fa il commercio di questo 
articolo speciale delle lane da pettine. 
Ora il giudizio daH’opinione dei Giurati stranieri e dagli esperti in genere 
intorno ai nostri animali di questa specie e che figuravano all’Esposizione, 
si potrebbe cosi riassumere: La conformazione in genere e particolarmente il 
soverchio sviluppo delle membra e la lunghezza del eollo sono da ritenersi 
come affatto improprie a formarne animali da carne, mentre le grossolane e 
ruvide lane nella pecora bergamasca, appena mediocri nelle altre, non ci 
permettono di classificarla fra gli animali da lane fine ne mezzo fine. Aggiungi 
che fu trovato essere un difetto comune a queste razze del settentrione la 
mancanza di lana sotto il ventre e la caduta della medesima al tempo del- 
1’ allattamento. 
Fu inoltre awertito come un falso indirizzo della nostra pastorizia quello 
di far capitale del bitte e delle carni agnelline piuttosto che di attendere alla 
produzione di carni migliori e piü sicuramente commerciabili. 
Sülle informazioni nostre perö non pochi tennero in conto le singolari
	        
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