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ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEO LI ANIMALE
Le razze di pecore italiane. Giudizi suile medesimc.
Provenienti dall’Italia figuravano. come dissi, nell’Esposizione alcuni dei
piü distinti tipi delle nostre razze ovine. Gli esemplari della razza bergamasca
e padovana apparivano bene scelti quantunque non mostrassero d’essere stati
preparati per 1’Esposizione ed avessero fors’anche sofferto per il viaggio.
La pecora bergamasea e giä da tempo nota in Germania, ove per la sua
alta taglia in confronto delle razze del paese, si aequistö il nome di peeora
gigante (Rieseschafe). Essa fu altrc volte importata nella Baviera ed in Boemia,
come tipo miglioratore in vista della produzione della carne, quando ancora
non erano cosi comuni i Cotteswold ed i Dishley.
Anche la razza padovana fu giä da tempo tenuta in concetto per la qua-
litä della lana. Essa e generalmente ritenuta il risultato di un incrociamento
del merino colla razza comune delle Alpi: ha statura oltre la media, finezza
di ossa ed una sutlieente attitudine all’ingrasso. I greggi sono anche qui sog-
getti al sistema transumante, per cui d’estate si portano a fruire i pascoli dei
gioghi alpini. Nel Veneto perö, a differenza che in Lombardia, si tengono anche
piccoli ovili presso i contadini della pianura e dei colli, ove la pecora viene
allevata e tenuta eostantemente nel podere, e nel Vicentino da qualche tempo
se ne tenta perfino 1’ingrassamento.
Ho giä accennato di sopra ad incrociamenti di questa razza colle razze
inglesi tentati con buon esito dagli allevatori del nord.
Le razze italiane di mezzodi ed aleune delle Romagne, che sono le migliori
nostre pecore da lana, non sono eguaImente note al di fuori. La pecora detta
l issana, da Visso nell’alta valle della Nera, e la Sopravvissana sono i nostri
migliori tipi da lana. La genlile di Pnglia gode egual credito per le lane ed
e molto diffusa nel mezzodi per tutto il versante Adriatico abbruzzese e pu-
gliese; ritiensi anch’essa di molto migliorata coli’incrociamento del merino.
Piü a sud le pecore leccesi e calabresi a lana lunga sono altro tipo ora ab-
bastanza accreditato per la maggiore ricerca che fa il commercio di questo
articolo speciale delle lane da pettine.
Ora il giudizio daH’opinione dei Giurati stranieri e dagli esperti in genere
intorno ai nostri animali di questa specie e che figuravano all’Esposizione,
si potrebbe cosi riassumere: La conformazione in genere e particolarmente il
soverchio sviluppo delle membra e la lunghezza del eollo sono da ritenersi
come affatto improprie a formarne animali da carne, mentre le grossolane e
ruvide lane nella pecora bergamasca, appena mediocri nelle altre, non ci
permettono di classificarla fra gli animali da lane fine ne mezzo fine. Aggiungi
che fu trovato essere un difetto comune a queste razze del settentrione la
mancanza di lana sotto il ventre e la caduta della medesima al tempo del-
1’ allattamento.
Fu inoltre awertito come un falso indirizzo della nostra pastorizia quello
di far capitale del bitte e delle carni agnelline piuttosto che di attendere alla
produzione di carni migliori e piü sicuramente commerciabili.
Sülle informazioni nostre perö non pochi tennero in conto le singolari