ESPOSIZIONE TEMPORARIA DEGLI AIMMAI I.
cati d Kuropa non resta dal farsi sentire anche in Italia, e giä il calcolo di
convenienza, prima maestra nelle Industrie, ha persuasi non pochi pastori
della parte settentrionale, ad abbandonare quasi la confezione dei latticini
(che riservano ai pochi mesi di permanenza sui monti, ove lavorano il latte
di pecora unitamente a quello delle capre e delle vaccine) per attendere in-
vece al piü pronto e piü completo allevamento degli agnelli, che vengono ca-
strati, e si vendono con convenienza al primo anno d’ etä su tutti i mercati
delle provincie di Bergamo, di Brescia, di Cuneo, di preferenza agli ineetta-
tori fraucesi, e rappresentano il principale reddito del gregge. Cosi la pa-
storizia viene colä a subire una lenta, ma radicale trasformazione ne’ suoi
scopi, per quanto ciö riesce possihile colla necessitä di alternare i pascoli; e
giova ad ottenere questi risultati la razza che e d’alta taglia, le lane gros-
solane, i pascoli non di rado ubertosi. Sempre sotto l’impulso del tornaconto
non tarderä a formarsi una classe di allevatori fra noi, che acquisti questi
nostri animali al loro scendere dal monte, ed imprenda a prepararli al ma-
cello, ingrassandoli come ora fanno con lucro non indifferente i Francesi, e
come giä si pratica con vantaggio in alcuni luoghi del Veneto.
Piü lenta riuscirä forse questa trasformazione nel centro e nel mezzodi,
perehe piü difficile colä di transigere colle esigenze del clima e le abitudini
della pastorizia, e stante altresi le razze d’animali piü piccoli, il pregio mag-
giore delle lane, la incostanza dei pascoli, la distanza maggiore dei luoghi
di consumo; ma tuttavia una parziale riforma nel senso suaccennato di pre-
parare carni di animali adulti anzi che agnelline, non e difficile che anche
qui si imprenda; perehe si renderä col tempo sempre piü evidente che questo
prodotto e quello dei latticini, sopratutto, non ha un avvenire commerciale,
mentre i montoni di cui si e spinto l’allattamento e che si allevano piü adulti
e vegnenti sono piü ricercati e meglio pagati, e rendono altresi un prodotto
piü certo.
D altronde poi, prescindendo da queste piü eomuni condizioni della grande
pastorizia nomade, abbiamo anche in Italia numerosi luoghi, ove la pecora
si alleva da coltivatori presso il podere; e per tutti costoro l’industria del-
1 allevamento delle razze da ingrasso va sicuramente a diveDtare 1’ ottima
delle speculazioni, e la convenienza pratica come la ragione teorica dovrä
persuaderneli.
Questa industria deH’allevamento della pecora allo scopo speciale di farne
un animale da macello, mediante 1’ingrasso, e una industria possihile in
Italia, ma non ancora apprezzata in tutta la sua utilitä e direi quasi non
intesa dai piü.
Ciö non toglie che da parte delle autoritä che presiedono allo sviluppo
del progresso agrario, da parte dei sodalizi agrari d’ogni sorta ed anche dai
privati meglio istruiti, si debba fare ogni sforzo per introdurre anche da noi
quelle razze ovine perfezionate per il macello, o perehe colla selezione dei
riproduttori nelle razze locali si provveda piü che altro ad accrescere non
solo il peso degli animali, ma principalmente la tendenza all’ingrassare. Si
tenti soprattutto di dare un piü utile indirizzo a tutta quella pastorizia che
diremmo sedentaria, perehe composta di piccoli greggi allevati, mantenuti nei