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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

ESPOSIZIONE TEMPORARlA DEGLl ANIMAEI. 
L’ allevamento della Capra. 
L’ allevamento della capra risulta anche troppo diffuso in Italia in con- 
fronto a quello degli animali lanuti, ed e forse da riprovarsi sc lo si con- 
sidera come ostacolo ai rimboschimenti e come poco capace di redditi com- 
merciabili stante 1’ inferioritä delle sue carni. Ma se si pone mente alla 
pluralitä dei luoghi montuosi del mezzodi e delle isole maggiori, che troppo 
spesso non danno altra verzura all’infuori di arbusti e di sterpi, vuolsi 
allora convenire sull’ utilitä di mantenere questo animale, che forse unico vi 
sa vivere e prosperare. 
D’altronde sappiamo che non poche famiglie tanto nelle alte valli alpine 
come ne’ luoghi piü elevati dell’Appennino traggono il maggiore sostentamento 
dall’oYile caprino, mentre, per le pochissime eure che esige questo animale, 
attendono ad altri lavori ed anche emigrano. 
Le nostre razze caprine riescirono abbastanza distinte e produttive, cd il 
Giuri dell’Esposizione premiava un esemplare presentato dal cav. Nannavone 
di Foggia per una singolare robustezza, unita a feeonditä c facoltä lattifere. 
Tali sono anche le capre di Sicilia, che diconsi godere di qualche credito, 
eziandio stante la rendita del pelo che viene utilizzato. 
Vuolsi anche osservare in proposito la sempre crescente ricerca di questa 
materia per parte delle industrie tessili, a cui corrispondono i numerosi ten- 
tativi di allevamento e di dilfusione delle capre a pelo fine come la razza di 
Angora. Giä in Algeria e nel mezzodi della Francia se ne va facendo un 
utile allevamento, e sarebbe certo il caso di tentare 1’ acclimazione anche 
nel mezzodi d’ Italia e specialmente in Sicilia. La capra d’ Angora sostituita 
alle razze locali offrirebbe il vantaggio di una doppia produzione di bitte e 
di pelo, che e flno e lucido ed oggidi ricercato. 
L’ esposizione delle razze dei Suini, 
Tutti indistintamente i duecento capi d’animali porcini presentati all’Espo- 
sizione appartenevano alle razze inglesi di questa specie, fatta soltanto ecce- 
zione di quelli provenienti dall’ Ungheria che appartenevano per la massima 
parte alla razza locale Mangalicza e ad altre indigene del luogo. 
La maggiore prolificitä, la piü facile acclimazione ed anco lo scopo 
unico deü’allevamento, che in ogni luogo consiste soltanto neH’averne carne 
ed adipe, furono evidentemente cagione che queste razze perfezionate di 
suini dall’ Inghilterra si ditfondessero con tanta prontezza per tutta Europa. 
In quanto agl’ Inglesi, essi non fecero che applicare ai miglioramento di 
questa specie di animali quelli slessi principi razionali di cui si valsero per 
il miglioramento di tutte le altre specie. Scelsero cioe nelle razze loro ed 
anche fra le estere quei tipi di suini che riconobbero avere le migliori 
conformazioni come animali da carne, e che fossero inoltre capaci di celere 
e facile ingrassamento; li riprodussero scegliendo replicatamente per ripro- 
duttori quelli che avessero in grado eminente tali qualitä, ed ebbero razze 
fisse e distinte di suini.
	        
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