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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

ESPOSIZIOAE TEMPORARIA DEGLI 4 M M ALL 
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Ma d’ altra parte se si considera che pieni risultati giä si ottennero in 
tale industria dagl’ lnglesi e che di questi risultati approfittarono i colliva- 
tori di tutta Europa con esito felicissimo ed in brevissimo tempo, non e fuor 
di luogo ritenere che nella maggior parte dei casi 1’ importazione diretta delle 
razze inglesi possa e debba essere la via piü breve e piü sicura per proce- 
dere al miglioramento di questa importante industria. 
III. 
Considerazioni riassuntivc still’ odierno indirizzo dell’ industria zootecnica. 
Parmi d’avere sominariamente e fedclmente esposto, comunque in modo 
disadorno tutto quanto di piii notevole era da dirsi intorno all’Esposizione 
mondiale temporanea degli animali, ed avervi aggiunto tutti quei maggiori 
criteri che dal confronto delle cose esposte potevano sembrare utili per se ed 
applieabili quali esempi od ammaestramenti alle condizioni della pastorizia 
in Italia. 
A quest’ ultimo scopo ho poi cercato di aggiungere tutti quei riflessi che 
mi parvero opportuni a provare la necessitä e 1’ utilitä di migliorare con 
ogni cura tutte le specie d’animali addetti all’agricoltura. Ho aggiunto (per 
quanto era possibile in un cenno di relazione) anche 1' indicazione dei me- 
todi. degl’ intenti e dei risultati ottenuti presso le altre nazioni. 
Ora non aggiungerö che un solo argomento di attualitä che valga mag- 
giormente a convalidare il miglioramento piü prossimo e reclamato. Un pnr- 
ticolare riflesso di convenienza suole indurre gli agricollori di tutta Europa, 
e deve convincere anche quelli d’ Italia, ad ayere principalmente riguardo 
alla produzione della carne nella scelta delle razze e nelle eure di alleva- 
mento d’ogni specie di bestiami, imperocche anche gli animali che si desti- 
nano al lavoro e quelli che si mantengono per averne lana vengono tutti 
inline utilizzati ed apprezzati in ragione dei loro peso di carne; ed in ogni 
caso quei qualsiasi reddito maggiore che se ne puö avere sotto questo ri- 
spetto, equivale sempre ad una diminuzione di spese, ovvero ad un aumento 
di prodotto. 
Devesi poi riflettere che 1’aumento da noi giä accennato dei prezzo delle 
carni e degli animali da carne anche in Italia, dovuto principalmente ad 
una accresciuta esportazione, puö costituire per se solo un motivo di con 
venienza per imprendere 1’ingrassamento anche in quei paesi ove lino ad ora 
non fu giudicato di ben sicuro tornaconto. 
Oramai tutti gli agricollori italiani riconoscono come un beneficio questo 
accresciuto valore di una merce, di cui cssi si trovarono produltori ed espor- 
tatori quasi senza che avessero prima la coscienza della possibilitä di diven- 
tarlo. 
Non sono molti anni che in alcuni luoghi piü isolati di Sardegna o dei 
mezzodi potevasi avere un capretto od un agnello per pochi centesimi, il 
che se era segno di abbondanza non lo era certo di ricchezza.
	        
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