50 ESPOSIZIONE TEMPORAR1A DEGLI ANIMALI.
Fra le cause permanenti si annovera 1’ accresciuto cd ognora crescente
consumo, Ie facilitate ed accelerate comunicazioni, le nuove relazioni com-
merciali attivatesi con scambievole convenienza dei due paesi, il crescente
consumo anche per altri centri specialmente di Germania che divergono 1 e-
sportazione loro dalla Francia e ci cedono il loro posto sul mercato.
E da ritenersi che queste ultime cause mantengano la ricerca sui nostri
mercati sempre in una misura favorevole alla produzione, se non anche con
prezzi cosi elevati, avvegnache noi yediamo mantenersi tuttora un margine
di lucro per gli incettatori ad onta del prezzo accresciuto fra noi.
Ad una maggiore produzione che soddisfaccia ad un tempo l’esportazione
ed il consumo interno del paese provvederä senza dubbio la libertä commer-
ciale coli’accrescere la convenienza della produzione, coll’animare 1 indu-
stria dell’ allevamento e col creare nuove forme dell’ industria zootecnica.
In questo senso qualunque restrizione imposta al commercio sarebbe no-
civa ai produttori soltanto, senza giovare al consumo locale. E giä si pos-
sono annoverare alcune risorse e fonti di guadagno che üno ad ora rimasero
o ignote o trascurate e che possono con questa occasione ridestarsi e rav-
vivarsi e diventare feconde di lucro.
Molte provincie del mezzodi, che possono dare un assai maggiore sviluppo
alla produzione degli animali per la condizione dei loro terreni, non risenti-
rono ancora gli effetti dell’accresciuto valore della meree; ma ne possono ri-
sentire un utile non appena siano piü celeri e frequenti comunicazioni: allora
anche quei bestiami arriveranno a tenere concorrenza all’esportazione con
lucro degli allevatori.
Quella nuova forma di pastorizia che ha per iscopo l’allevamento della
pecora da macello rimane ancora da attivarsi in Italia, ove il consumo e li-
mitato alle sole earni agnelline, che non possono giovare per un grande e
lucroso commercio.
E del pari quell’altra industria dell’allevamento degli animali da^cortile,
rimane una risorsa atfatto inesplorata per molte provincie italiane.
Per tutto questo e da credersi che nell’accresciuta produzione degli ani
mali, e sopratutto nelle buone pratiche razionali che convertono l’arte tra-
dizionale in industria, il paese possa trovare una sorgente di ricchezza.
La convenienza, che e maestra in simili innovazioni, ha giä posto dapper-
tutto anche fra noi la questione del miglioramento delle razze, ed ha destata
una attivitä maggiore nell’allevamento, che si accresce appunto in ragione del
lucro che se ne ottiene.
Questo fatto dell’accresciuta premura e della maggiore estensione concessa
all’allevamento degli animali nelle provincie che giä godono i benefici della
esportazione e innegabile: per quanto non si possa per anco dimostrare colle
cifre, basta perö a provarcelo 1’accresciuto prezzo dei vitelli da macello, il
quäle giä uguaglia e supera fra noi i prezzi del consumo a Parigi, e ciö
perche tutti anche i piccoli allevatori sono pienamente persuasi che convenga
allevare ed accrescere il capitale delle stalle (cespite ora per certo il piü
rendevole dell’azienda rurale), anzi che diminuirlo come ingiustamente altri
ha supposto.