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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 2: Esposizione temporaria degli animali bovini, ecc. Esposizione cavallina

ESPOSIZIOXE TEMPORAUIA DEGLI AMMAU 
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proprietari istruiti il migliore elemento del suo progresso agrario ed eco- 
nomico. 
Le eondotte veterinarie sono oramai una istituzione che opera regolar- 
mente in alcune provincie ed e per essere attivata in altre. Ad ottenerne tutto 
quel vantaggio di cui essa e capace vuolsi hen comprendere ed attivare il con- 
cetto piix giusto dell’ufficio del veterinario nelle Campagne, e di conseguenza 
affldare qualche particolare incombenza al medesimo allo scopo di diffondere 
l’istruzione zootecnica, di dai'e giusto indh’izzo alla l’iproduzione degli ani- 
mali, di curarne l’igiene ed il governo, di fornire infoi'mazioni e notizie con 
tutli i inezzi possibili. Per tutto questo torna di somma necessitä I’insegna- 
mento da noi sopra accennato nelle scuole di medicina veterinaria, come fon- 
damento di questa parte dell’ uflicio dei vetei’inarii. 
Il Consiglio d’agricoltura fu dal R. Ministero cbiamato a dare il suo voto 
consultivo sulla proposta di istituire in Italia le esposizioni ed i concoi’si re- 
gionali agrari. Le ragioni che decisero l’intero Consiglio in favore della pro 
posta sono informate ai sensi della piü illuminata sapienza amministrativa, 
ed e fuor di dubbio che, stante quelle considerazioni, i concorsi regionali di- 
venteranno ben presto un fatto ed una prova del progresso raggiunto anche 
fra noi. 
Essi gioveranno, oltreche a quell’incoraggiamento di cui sono capaci, a 
fermare altresi 1’ attenzione degli allevatori sopra questi confronti e gare di 
maggiore importanza, distogliendoli dal proposito di giovarsi dei piccoli con 
corsi e delle piccole mostre, che oramai sono troppo frequenti in Italia, e che 
non valgono, per mancanza di confronlo, a fornire dei giusti concetti e dei 
giudizi fondati sul merito e sull’ indirizzo dell’ allevamento. 
Non bisogna dissimularci perö che a ben ordinäre e dirigere questi con 
corsi d’animali per regioni vuolsi ave re una maggiore conoscenza delle singole 
razze e dei pregi loi’o, mentre sopra tale argomento le cognizioni ben consta- 
tate e diffuse sono ancoi’a assai scai’se, se non affatto insufficienti allo scopo. 
La statistica della pastorizia, oltx-e che l-accogliere per ogni singolo luogo 
il numero degli animali esistenti, dovrebbe prefiggersi lo scopo ben piü im 
portante di investigare lo stato deH’industria ed il suo andamento mediante 
la ricerca e l’ordinamento di quella serie di cifre piü appropriate che ne 
possono essere la manifestazione. Giova a far questo il possedere giü prima 
una piü intima conoscenza dei riparti della industria e de’ suoi modi di ma- 
nifestarsi, ovvero istituire una serie di investigazioni meglio acconcie ad ottc- 
nere le necessarie informazioni. Ma sopratutto giovano quelle maggiori notizie 
di fatti che si possono assumere nei singoli luoghi coll’intervenire di persone 
pratiche ed illuminate; notizie da raccogliersi con disegno uniforme contem- 
poraneamente ed in modo possibilmente completo anche col mezzo di un’ ap- 
posita inchiesta (*). 
(1) In un’allra sede dell’Esposizione fra gli oggetti esposli dal Ministero d’Agricoltura del- 
l’Impero Austro-Ungarico, e nel gruppo XXV della Germania flguravano le carte agrarie; lavoro 
commendevolissimo di statistica; e fra queste anche le carte dimostrative della statistica della pa 
storizia, nelle quali (oltre alla popolazione relativa delle singole specie segnata con tratteggio di- 
verso) appariva altresi la distribuzione delle diverse razze segnata mediante colore differente per 
ciascuna di esse e pei relativi incrociamenti, sicchb a colpo d’occhio era reso apprezzabile un ca- 
rattere principale ed un modo di essere della industria nei singoli luoghi.
	        
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