68 ESPOSIZIOKE CAVALLLNA.
rivolgessero, come nl solo responsabile, i consegnatarj che avessero ad an-
nunziare i buoni o cattivi risultamenti, le disgrazie e tutte le altre eventua-
litä, la di cui conoscenza e necessaria al Direttore per la sorveglianza di cui
resterebbe incaricato.
Nel 1804 pubblicai un opuscolo sui mezzi per aumentare e migliorare la
produsione del cavallo in Italia. Era un programma completo, modellato
sopra i prowedimenti adottati in Francia nel 1860 per proteggere diretta-
mente ed indirettamente la industria cavallina ed ebbe a parole l’approva-
zione degli uomini competenti, ma nulla piü. A quell’ abbozzo non avrei
cosa alcuna da togliere; anzi, per un vero e razionale riordinamento dei
servizi ippici, come giä ebbi occasione di esporre ai miei onorevoli Colleghi
del Consiglio Ippico nella seduta del 28 maggio seorso, sarebbe mestieri
fare oggi di piü, in causa delle nostre condizioni peggiorate da allora in poi.
In quel lavoro io non consigliava delle razze modello per ritrarre da
esse ottiini riproduttori e riproduttrici eccezionali, ma oggi sono di opinione
ehe bisognerebbe crearle, come stanno ricostituendosi in Francia quelle che
nel 1860 furono soppresse.
Se in questi dieci anni si fossero spese forti somme nelle Esposizioni e
nelle Corse, noi, anziche dover rimpiangere la perdita di qualche centinajo di
cavalle fattrici di puro e mezzo sangue, ne vedremmo indubbiamente tripli
cato o quadruplicato il numero e da queste avremmo potuto ottenere ogni anno
non pochi e pregevoli stalloni. E non e qui fuor di Iuogo che io meglio
spiegln il mio di re, citando dei fatti. Nella sola Italia superiore, in questi
dieci anni, sparirono le mandrie di puro sangue delle Societä di corse di To
rino e di Milano, quella della Veneria Reale, le razze di puro e mezzo sangue
Costabili, Spalletti ecc. ecc., ne poterono sostenersi le stesse Societä di corse-
In questo stato di cose e colla difficoltä sempre crescente di poter avere
inolti e buoni riproduttori dall’estero, io reputo indispensabile che il Governo
istituisca al piü presto possibile Ire razze eavalline, per allevarvi riproduttori
e riproduttrici di puro e mezzo sangue arabo ed inglese. Una nelle provincie
meridionali - una nella media Italia - una nella Italia settentrionale.
Nel complesso dovrebbero avere 600 madri e servirsi dei riproduttori dello
Stato, piü distinti per forme e genealogia.
Per fondare le tre razze, una parte delle cavalle si potrebbe acquistare
in paese ed il rimanente all’estero, curando che sian discendenti da rino-
mate famiglie e possibilmente coperte da stalloni cosi detti di testa.
Fra i beni demaniali non ancora venduti vi e forse il mezzo di rinvenire
quanto puü abbisognare, ed in caso diverso si possono sempre prendere in
affitto terreni o possedimenti, riconosciuti idonei, o permutarli con altri,
come ha fatto l’Austria per quasi tutte le sue razze governative.
Sino a che non avremo una numerosa produzione cavallina, io penso che il
Ministro di Guerra non poträ esimersi dallo istituire dei Depositi di rimonta
e di aumentare gli esistenti Depositi di puledri. In quanto al rifornire questi
Ultimi, il sistema attualmente in uso non mi sembra il piü adatto, ne posso con
venire che non siano suscettivi di miglioramenti i metodi fin qui praticati per
la custodia e pel mantenimento dei puledri nei Depositi di Persano e di Gros-
seto.