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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

ART1 GKAFICHE E DISEGNO. öo 
verso 1’ Italia e compiacenlissimo verso di noi, il tentativo da me usato riesei ■» 
meraviglia; dacche nessuno dei nominali esponenti rimase privo di ricompensa- 
Ma di piü importante materia deggio discorrere, di quella cioe che for- 
mava la parte principale del Gruppo XII, e il cui giudizio veniva affidato 
peeuliarmente alla prima e seconda sezione, riunitesi in una sola. 
L’arte della stampa. la cui origine e in grandissima parte, quasi fuor di 
dubbio, rivendicata all’Italia, sempre mantenne nel paese nostro gloriose 
tradizioni, ed oggi eoslituisce, oltre die uno de’piü fiorenti commerci del 
mondo, ancbe uno dei principali fattori e dispensatori di civiltä. 
Ma come accadde di tutte le grandi invenzioni, alle quali la prima sein- 
lilla sia stata data dal genio italiano, anche quella che registra i nomi ono- 
randi di Panfilo Castaldi, di Aldo Manuzio e di Giambattista Bodoni, ha va- 
lieato le Alpi ed il mare, e di lü s’ e fatta maggiore nel suo incremento 4 
vantaggio del viver comune, per opera delle nitre nazioni. 
Cosi alla Mostra universale di Yienna ci e toccato cedere la palma della 
vittoria alla Francia, alla Germania, all’Austria, all’ Inghilterra e alla 
Russia, e contentarci dello sterile e misero vanto delle nostre glorie passata. 
E qui mi cade in acconcio di rammentare quanto accennai dapprincipio 
suir argomento delle mostre collettive, perche in quelle preeipuamente si do - 
vette riconoscere l’altrui primato al confronto nostro. 
Il circolo librario di Parigi componevasi di settanlotto espositori libraj, 
i quali con una copiosa varietä di volumi, di stampe, di ditografie, di cro- 
mografie e di edizioni musicali illustrqte, disposta in elegantissime vetrine, 
eustodite da non poebi commissarj e rappresentanti delle diverse case com- 
merciali, attiravano 1’attenzione dei visitatori, e costringevano i giurati a 
proporre per loro, senza esitanza e per unanime consentimento, al Consigho 
di Presidenza il Gran Diploma d’Onore. 
La Casa Hachette e Compagni quantunque avesse esposto colleltivamente 
fra’settantotto componenti il Circolo librario, espose pure individualmente in 
apposito riparto le sue stupende edizioni, da nessun altro espositore superate 
o pareggiate e meritö quindi anche in particolare la suprema onoranza del 
Grande Diploma. 
Similmente avea fatto il Circolo librario di Stuttgart e quello di Pietro- 
burgo, si che s’ ebbero eguale ricompensa degli espositori parigini. 
Una delle piü belle ricompense sarebbe toccata altresi al signor Alfredo 
Marne, editore a Tours, se per la sua qualitü di Giurato non fosse stato 
escluso di necessita dal concorso. E perö ancbe di lui fu fatta speciale ricor- 
danza nei vcrbali della prima Sezione, come facevasi dalla quarta pei colle- 
ghi professore Giorgio Rödel, e cav. Giovanni Montiroli. 
Senza la pretesa di correre il palio misurandoci col valore dei forastieri 
e segnatamente con quello dei francesi, accresciuto e ajutato per awentura 
dalla sconfinata diffusione del loro commercio librario per cagione della 
universalitä del loro facile idioma, anche 1’Italia ha potuto mostrarsi non 
del tutto degenerc dalle sue nobili tradizioni. Che gli editori pisani e livor 
nesi, i fiorentini e veneziani, i romani e milanesi, i subalpini e palermitani, 
fecero del loro meglio per opnare con le artä grafiche la Sezione italiana.
	        
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