3S GRüipPO xii.
mente raggiunto (salvo poehissime eccezioni) Famo re operostf e 1’abito della
austera meditazione. Piü dell’ingegno feeondo, naturale e spontaneo, che
dello studio vigilato e indefesso, sono improntate le opere loro. Piü li seduce
e li inebbria la balda ricordanza delle glorie passate, di quello che non li
inciti e avvalori il pensiero delle condizioni presenti, le quali deggiono in-
cuorarli a preparare, con potenza virile e gagliarda e con alacritä infatica-
bile, un avvenire degnissimo delle nuove e insperate fortune italiane.
Ma io correggo le mie parole che non vorrei suonassero troppo acerbe e
severe, e fossero cagione di seonforlo a chi deve invece ritrarne impulso
d’indomita necessitä e vigoria coi‘aggiosa d’iutelletto e di polsi.
Come la provvidente natura ai fortunati che nacquero fra l’Alpe ed il
mare ha fatto dono privilegiato del genio istintivo e inesauribile, e loro ha
conceduto per dimora il suolo piü liorito e ubertoso sotto il piü mite e lim-
pido eielo; cosi e lecito sperare e bene augurare che in ogni piü eletta ma-
nifestazione dell’ umano ingegno riesciranno (purche il vogliano) non mai,
perdenti, e forse vincitori: quando, ammaestrati dall’ esempio altrui, ani
mati dalla nobile emulazione, affratellali con tutti i popoli del mondo per la
vastitä dei commerci, assicurati di una pace durevole per la conquistata unitü
e libertü della intera penisola, volgeranno ogni sforzo a riguadagnare quella
primazia incontrastata e veramente civile, di cui ora si sentono alterl, sol-
tanto per 1’ invidiato lignaggio d’ onde discesero.
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