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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

SETA E TESSETI DI SETA. 
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zioni tributarie a’ suoi prodotti: cid derivava anzitutto dal reginie di libertä, 
per il quäle le industrie potevano svolgersi e progredire, coli’ aggiunta 
di ottime leggi, basate sopra un accurato sistema di pubblica economia e 
tutte rivolte a favorire lo sviluppo di una industria che tornava di vantaggio 
e di decoro alla nazione. — II che concorre a persuaderci semprepiü, come 
nella pace e nella libertä propriamente riposino le guarentigie alla prosperitä 
dell’industria serica. — La libertä e necessaria al suo maggiore sviluppo» 
alla sua interna economia, la pace allo spaccio de’ suoi prodotti. 
Gli stranieri gelosi di tanta ricchezza si studiarono, se non di rapircela > 
alineno di largamente parteciparvi. Prima Milano e piü d’ogni altra cittä 
italiana, ebbe a sofirire gli effetti della neghittosa dominazione spagnuola^ 
tanto che nel 4700 la troviamo vuota di abitanti, sprovveduta di operai e 
costretta a stentatamente fruire di un resto di vitalitä, a piacere ed a co- 
modo dei padroni. — Poco prima della metä del corrente secolo si vedevano 
ancora fra noi le tradizionali reliquie di questa immiserita industria; fra le 
quali quella dei huratti, dei crespi, delle calze di seta, imposte dall’abito 
spagnuolo e dalle zazzere o parrucche che davano al capo dei nostri avi una 
forma barocca. 
Ad assottigliare nell’Italia le ricchezze dell’industria serica concorsero, 
oltre il dominio francese durato su noi 48 anni, la lega di Cambrai, per 
la quäle crollö il giä cadente commercio dei Veneziani, e per ultimo, come 
sopra accennammo, il dominio spagnuolo', che durö nella Lombardia per lo 
spazio di 472 anni, e la oppresse con una spaventosa colluvie di leggi e di 
decreti ingiusti, ridicoli, inutili, per i quali non ad altro si approdö che a 
paralizzare ogni industria e ad immiserire le itale provincie. 
Dalla Serie dei fatti fin qui accennati risulta che 1’industria serica in 
tutte le suc ramificazioni ebbe culla nel nostro paese, e che qui raggiunse un 
grado eminente di perfezione, quando in Francia e presso le altre nazioni era 
ancor bambina; e che, se questo importante ramo di nazionale prosperitä volse 
in decadenza, lo si deve attribuire, piü che all’inerzia delle nostre popolazioni, 
al cattivo regime de’ suoi governanti. — Scompigliata col cadere delle Re- 
pubbliche, la pubblica sicurezza, oppressi da governi stranieri, accasciati 
sotto il peso di numerose imposte, avviliti, rejetti e eostretti lad esulare, i 
nostri predeeessori non poterono mantenere nel setificio quella supremazia, 
che avevano raggiunta dopo tanti anni di feconda attivitä. 
Fra i paesi esteri, i priini a trarre partito dalla decadenza della nostra 
industria serica, appropriandosene gli elementi, furono la Spagna e la Sviz- 
zera, quella per la sua vicinanza alla Sicilia, questa alla Lombardia. — 
Dovendosi accennare al grado di prosperitä a cui il setificio presentemente 
trovasi portato ne’varii Stati d’Europa, diremo in seguito per quali circostanze 
eeonomiche e politiche lo svolgimento di questa industria andasse con lento 
e graduato progresso prosperando in Europa, per modo da aprire ai princi- 
pali Stati di essa una fonte smisurata di nazionale ricchezza. — Ora basti 
1’ osservare, che, da piü di un mezzo secolo, le principali nazioni d’ Europa, 
meno l’Italia, hanno spinto tant’ oltre Io sviluppo ed il perfezionamento 
della fabbricazione delle stofie di seta, da Iasciare in dubbio, se 1’avvenire
	        
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