e Tours, ove si fabbricano principalmente le Stoffe per mobilio. — I quali
tessuti esportati dalla Francia vengono spediti agli Stati Uniti, in Inghil-
terra, in Germania, in Austria, in Russia, nel Belgio, nei Paesi Bassi e nel
Levante.
Verso il 1852, i Liouesi vantavano incontrastata la supremazia per la fab-
bricazione delle Stoffe di alta novitä e di gran lusso, nella cui fabbricazione
quasi eselusiva esercitavano la loro operositä. — Ma un’era nuova, germo-
gliata fra le ruine dell’antica societä, cominciö a prosperare rigogliosamente,
dando origine ad altre abitudini, ad altri eostumi, a nuove istituzioni. — L’an-
niehilamento delle classi privilegiate, la piü equa ripartizione delle fortune,
1’ eguaglianza delle condizioni sociali, quindi la compartecipazione di una
gran parte di cittadini alle fonti della pubblica riechezza, infine la tendenza
apertamente democratica delle popolazioni implicavano la necessitä di un cor-
rispondente indirizzo nelle produzioni industriali. — I prodotti splendidi,
sontuosi, notevoli per riechezza costituivano, come sempre, il fiore dell’arte
serica: pur l’iudustriale di Lione, sebbene un poco tardi, si persuase della
necessitä di una radicale riforma nella sua organizzazione; s’avvide cioe, che in
seguito al nuovo ordine di cose ed ai bisogni di una classe di consumatori
piü numerosa e meno esigente, la forza di un’industria s’aveva a riporre
nella produzione di Stoffe meno costose e alte ad un maggiore consumo e che
se la Francia fosse stata su questo punto vinta dai concorrenti esteri rivali,
la fabbricazione delle Stoffe serielle, sopratutto in Lione, non sarebbe diven-
tata che una parte insignificante della riechezza nazionale.
Per contrastare la concorrenza estera e mantenere il primato nella tes-
situra serica era quindi necessario dividere il lavoro, costituire vaste asso-
ciazioni ed aprire aH’esecuzione meccanica piü largo adito.
I Lionesi, anziche addormentarsi sui propri allori posero mano ad una
siffatta riforma con febbrile operositä. — A persuadere i piü ostinati oppo-
sitori della necessitä urgente di siffatta riforma nell’organizzazione delle ma-
nifatture serielle di Lione, concorsero, e lo svegliarsi continuo del malcontento
negli operai per le frequenti erisi e intermittenze del lavoro, e la gigantesca
concorrenza mossa all’industria serica di quella cittä dalle fabbriche inglesi,
svizzere e prussiane: perciocche anclie in Inghilterra, in Svizzera e in Prus-
sia la tessitura si era molto estesa e giä le si applicava il telajo meccanico,
col quäle fabbricavansi molti articoli correnti, come Saglie, Foulards, Lu-
strini, Marcelline, Grisaille, Noblesse e Nastri. — Arrogi la tendenza ri-
nascente della moda ai tessuti lisci, alle tinte unite, alla vaghezza degli ef-
fetti minuti, per cui le Stoffe operate, nella cui fabbricazione Lione, ebbe e
forse avrä sempre una incontrastata superioritä, furono poste in dimenticanza;
ciü che diede origine ad una crisi fortemente sentita. A minorarne i rovinosi
effetti i manufatturieri lionesi intesero energicamente ad iniziare una radi
cale trasformazione, adottando, ad imitazione dell’Inghilterra, telai meccanici
e sostituendo alla piccola la gründe industria; il che e propriamente la base,
anzi il principio elementare del buon mercato.
Strette da condizioni, che mettevano in forse la loro esistenza, le piccole
fabbriche dovettero mano mano scomparire, mentre le meglio eostituite si