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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

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SEZIOAE I). 
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si possa inferirne, che la tessitura della seta ivi presenti guarentigie di dure- 
yole prosperitä, appunto per la precarietä del suo ordinamento industriale. 
— I fabbricanti e gli operai hanno bensi il gusto ed il talento dell’arte loro, 
e sanno trarre da siffatta preearia organizzazione tutto quel meglio che e 
loro possibile; ma i fabbricatori di Como difettano di opifici fortemente co- 
stituiti, sono tuttora limitati ai telaj domestici, suddivisi o sparpagliati in pic- 
coli gruppi casalinghi. — L’ordinamento di quelle maestranze e quindi ben 
diverso da quello che per lo piü s’incontra nei comuni opifici, nei quali il 
fabbricante esercita una continua e quasi assoluta autoritä su tutti i suoi 
operaj. 
I 6,500 telaj che all’ incirca sono presentemente applicati a questa in- 
dustria in Como, meno poche eccezioni, trovansi nelle case degli stessi operaj, 
disseminati in circa 2,000 abitazioni, jiarte delle quali in cittä e nei sob- 
borghi e parte in circa 70 comuni di quella Provincia. Dei telaj battenti 
in Como e nella sua Provincia buon numero trovasi ripartito fra circa 70 
fabbricatori di Ditte conosciute. — I piü fra questi alimentano da 20 a 80 
telaj, altri circa da 400, 200 e 300 e due soltanto ne mantengono da 500 a 
600. — I rimanenti telaj, in numero non lieve, battono per conto di molti 
piccoli fabbricatori o operaj-fabbricanti, i quali, senza eapitali propri, va- 
lendosi delle facilitä del credito, lavorano per proprio conto nei momenti, 
in cui la vendita dei tessuti e piü facile e lucrosa; pronti, o meglio costretti 
a sopprimere affatto la propria fabbricazione, a ridiventare operaj tessitori, 
non appena sopraggiunge una crisi. 
Generalmente il fabbricante di Como non possiede ne opifici, ne arnesi 
di fabbricazione; questi sono a carico degli stessi operai che conseguente- 
mente sono padroni e dei telaj e della maggior parte degli arnesi di tessitura 
che adoperano: egli non ha quindi a spendere eapitali per fornire uno sta- 
bilimento, non ha aleun Interesse, nessuna ammortizzazione a cui provvedere. 
— Da un tal fatto risulta che il fabbricante attuale in moltissimi casi puö 
dirsi, non esser altro che un intermediario interessato fra l’operajo, che 
eseguisce il lavoro e il eommereiante, che lo compera. 
Silfatto sistema, sopramisura acconcio al commerciare con poca spesa e 
minor rischio, prova all’evidenza l’estrema precarietä dell’ ordinamento in 
dustriale. — Perciocche . essendo la produzione disseminata in un numero 
relativamente eccessivo di fabbricatori, questi, appunto perche piccoli, non 
sono tutti in grado, al sopraggiungere di una crisi, di sostenere i prezzi e 
di non vendere le proprie stolfe che a condizioni eque; donde consegue 
spesse volle una mancanza di equilibrio fra 1’ offerla e la domanda. — 
Inoltre i eapitali relativamente scarsi, impiegati dalla maggior parte dei fab 
bricanti di Como. obbligano i fabbricanti stessi a rallentare e sopprimere la 
propria fabbricazione quando diminuiscono o cessano i mezzi ed i bisogni, 
e ad accrescerla quando torna vantaggioso il farlo, a commisurare in una pa- 
rola il proprio lavoro alle fluttuazioni del mercato. — Ma vi ha di piü. — 
L’ industria serica e fra quelle che maggiormente vanno soggette alle crisi 
mercantili: un aumento nei prezzo del prodotto basta per limitarne il con- 
sumo e con esso il lavoro. — Ora, per 1’ordinamento accennato, se il com-
	        
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