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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

SETA E TESSL’TI DI S6TA. 47 
mercio serico prospera, se le stoffe sono ricercate, la mano d’ opera divonta 
quasi discrezionale; se invece sorge una crisi, l’operajo e il primo ad esserne 
eolpito, a soffrirne tanto, che ha omai potuto toccare con mano, flno a quäl 
punto il suo lavoro sia oggi irregolare, precario, subordinato alle convenienze 
del fabhricatore, e come le perturbazioni industriali, che non infrequente- 
mente paralizzano questa industria, sempre si risolvano per lui o in una 
sospensione di lavoro, od in una riduzione di salario. 
Oltre le suaccennate cause che danno tanta precarietä all’industria serica 
di Como e di tutti gli altri centri italiani, giacche dappertutto la tessitura se 
rica a mano e ordinata in egual modo, havvene altre, e fra queste alcune d’or- 
dine commerciale, la cui azione e difficile valutare precisamente, derivando 
esse dalla maggiore entila dei capitali, dalla importanza relativa degli af- 
fori, dair abbondanza del prodotto, da una buona riputazione acquisita da 
molti anni e sostenuta da numerose relazioni cogli esteri consumatori. — 
Sono queste cause tutte di grave inferioritä, da cui pur tornerebbe facile 
emanciparci gradatamente mediante l’associazione, per la quäle le fabbriche 
attuali potrebbero consolidare le loro forze, migliorare i propri metodi di 
fabbricazione, ed accrescere la produzione per modo da rispondere alle esi- 
genze delle estere domande. 
Alle sopramentovate cause e forza aggiungerne altre attinenti in parte al- 
1 ordinamento delle manifatture serielle nostrali, esse pure di gravissima 
importanza: pereioeche, mentre coucorrono a provare la nostra inferioritä 
di fronte aH’industrie estere rivali, iucagliano il pronto svolgimento della 
tessitura serica da noi. — Basti citare, pretermettendo le altre, la pochis- 
sima armonia e 1’irregolarita dei rapporti d’interesse fra operai e fabbri- 
canti, 1’ imprevidenza, l’indisciplinatezza, le viziose abitudini, la proclivitä 
alla dissipazione, a dir breve 1’anormale condotta di una gran parte degli 
operai, e per giunta le mesebine rivalitä, la discordia e la nessuna solida- 
rietä che domina fra i fabbricanti stessi. — E allincbe siffatti appunti non 
si abbiano ad accagionare di esagerazione, crediamo aggiungere alcuni par- 
ticolari intorno alle condizioni economiche e morali della popolazione operaja 
di Como. 
L’ordinamento del lavoro non permette di raccogliere dati precisi intorno 
al guadagno giornaliero dell’operajo. — Siccome il salario varia a seconda 
della qualitä e dell’altezza delle stoffe, e i telaj non hanno costantemente un 
lavoro identico, perciö non e possibile, deduzione fatta delle giornate di la 
voro , aflermare un totale esatto, moltiplicando il guadagno giornaliero per 
il numero delle giornate di lavoro. — 11 salario dell’ operajo coli’ attuale 
regime di fabbrica sfugge ad una quota fissa: il medio non puö essere de- 
terminato che per approssimazione. — Ad onore dei fabbricanti comaschi 
dobbiamo perö aggiungere cheTattivitä della loro industria ora non e man- 
tenuta col deprezzamento della mano d’opera; giacche per confessione degli 
stessi operai si e potuto recentemente eomprovare, che il salario perdura 
sempre ragionevole e che auzi presenterebbe qualche margine al risparmio, 
se gli scioperi periodici volontarii del lunedi e talora anche di parecehi 
giorni per settimana, inveterati nella maggior parte delle maestranze seriche,
	        
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