SETA E TESSL’TI DI S6TA. 47
mercio serico prospera, se le stoffe sono ricercate, la mano d’ opera divonta
quasi discrezionale; se invece sorge una crisi, l’operajo e il primo ad esserne
eolpito, a soffrirne tanto, che ha omai potuto toccare con mano, flno a quäl
punto il suo lavoro sia oggi irregolare, precario, subordinato alle convenienze
del fabhricatore, e come le perturbazioni industriali, che non infrequente-
mente paralizzano questa industria, sempre si risolvano per lui o in una
sospensione di lavoro, od in una riduzione di salario.
Oltre le suaccennate cause che danno tanta precarietä all’industria serica
di Como e di tutti gli altri centri italiani, giacche dappertutto la tessitura se
rica a mano e ordinata in egual modo, havvene altre, e fra queste alcune d’or-
dine commerciale, la cui azione e difficile valutare precisamente, derivando
esse dalla maggiore entila dei capitali, dalla importanza relativa degli af-
fori, dair abbondanza del prodotto, da una buona riputazione acquisita da
molti anni e sostenuta da numerose relazioni cogli esteri consumatori. —
Sono queste cause tutte di grave inferioritä, da cui pur tornerebbe facile
emanciparci gradatamente mediante l’associazione, per la quäle le fabbriche
attuali potrebbero consolidare le loro forze, migliorare i propri metodi di
fabbricazione, ed accrescere la produzione per modo da rispondere alle esi-
genze delle estere domande.
Alle sopramentovate cause e forza aggiungerne altre attinenti in parte al-
1 ordinamento delle manifatture serielle nostrali, esse pure di gravissima
importanza: pereioeche, mentre coucorrono a provare la nostra inferioritä
di fronte aH’industrie estere rivali, iucagliano il pronto svolgimento della
tessitura serica da noi. — Basti citare, pretermettendo le altre, la pochis-
sima armonia e 1’irregolarita dei rapporti d’interesse fra operai e fabbri-
canti, 1’ imprevidenza, l’indisciplinatezza, le viziose abitudini, la proclivitä
alla dissipazione, a dir breve 1’anormale condotta di una gran parte degli
operai, e per giunta le mesebine rivalitä, la discordia e la nessuna solida-
rietä che domina fra i fabbricanti stessi. — E allincbe siffatti appunti non
si abbiano ad accagionare di esagerazione, crediamo aggiungere alcuni par-
ticolari intorno alle condizioni economiche e morali della popolazione operaja
di Como.
L’ordinamento del lavoro non permette di raccogliere dati precisi intorno
al guadagno giornaliero dell’operajo. — Siccome il salario varia a seconda
della qualitä e dell’altezza delle stoffe, e i telaj non hanno costantemente un
lavoro identico, perciö non e possibile, deduzione fatta delle giornate di la
voro , aflermare un totale esatto, moltiplicando il guadagno giornaliero per
il numero delle giornate di lavoro. — 11 salario dell’ operajo coli’ attuale
regime di fabbrica sfugge ad una quota fissa: il medio non puö essere de-
terminato che per approssimazione. — Ad onore dei fabbricanti comaschi
dobbiamo perö aggiungere cheTattivitä della loro industria ora non e man-
tenuta col deprezzamento della mano d’opera; giacche per confessione degli
stessi operai si e potuto recentemente eomprovare, che il salario perdura
sempre ragionevole e che auzi presenterebbe qualche margine al risparmio,
se gli scioperi periodici volontarii del lunedi e talora anche di parecehi
giorni per settimana, inveterati nella maggior parte delle maestranze seriche,