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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

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SEZIOiVE D. 
anche estere, non rendessero bene spesso insuflicienti salarj sullicientissimi 
ad una tranquilla e non istentata sussistenza. 
L’operajo laborioso, regolarmente temperando Ie proprie spese, puo met- 
tere in disparte qualche risparmio; e se fossero onninamente smesse le abi- 
tudini di scialacquare, potrebbe agevolmente avviarsi a qualche fortuna: e di 
un tal fatto abbiamo molti esempi, cioe di semplici operaj diventati fabbri- 
catori di qualche importanza con un ben regolato sistema economico e con 
I’assiduitä al lavoro. — Ma nel maggior numero degli operaj l’imprevidenza e 
proverbiale: essi sono dediti ad uno spensierata prodigalitä a segno ehe mai 
non spendono un soldo meno del proprio guadagno, e per tal modo, se il la 
voro manca, se una crisi sopraggiunge, si trovano privi di mezzi. 
II prezzo di fattura corre eguale tanto per gli operaj urbani che pei cam- 
pagnuoli: ma questi Ultimi, avendo in proprio o in affitto qualche piccolo 
podere che coltivano e da cui traggono sufficienti mezzi per la loro susistenza, 
sono in migliori condizioni dei primi; ecco il perche gli operaj campagnuoli, 
con minori bisogni in confronto degli operaj di cittä, possedendo maggiori 
mezzi, sono assai piü facili a sopportare senza recriminazioni quelle sospen- 
sioni di lavoro e quelle riduzioni di salario che frequente mente si verificano 
in questa industria. 
Aggiungasi, che nei paesi di campagna le tendenze sono meno viziose, gli 
scioperi del lunedi meno abituali, i costumi piü regolati, l’intemperanza as 
sai meno sbrigliata e l’obbedienza piü pronta e piü facile; per modo che se 
i fabbricanti dovessero esprimere una preferenza, certamente questa sarebbe 
data ai campagnoli, i quali offrono senza confronti maggiori garanzie colla 
temperata e quasi normale regolaritä della loro condotta. 
Fra gli operaj addetti alle maestranze di Como non piccolo e il numero 
degli analfabeti, anzi puo dirsi scarsissimo il numero di quelli che abbiano 
avuto i primi rudimenti di istruzione. — Anche nella educazione morale essi 
hanno piü di un passo da fare; i costumi loro non sono esemplari e sotto tale 
rapporto l’industria serica tessile non e tale una scuola da cui si possano 
ripromettersi plausibili risultati. — Gli ammogliati fra gli operaj spronati 
dal!’ aviditä di trarre qualche profitto dall’opera dei propri figli, non si cu- 
rano gran fatto di mandarli alla scuola e preferiscono occuparli nelle ope- 
razioni sussidiarie della tessitura. 
I fabbricatori, e vero, potrebbero elficacemente cooperare a frenare gli 
scioperi volontarj, a reprimere gli impulsi alle cattive abitudini, a favo- 
rire 1’istruzione, ad incoraggiare al risparmio; ma, sia per la difficolta di 
mettersi fra loro d’accordo, sia per mancanza di filantropia o meglio per una 
sistematica indilferenza a tutto ehe non riguarda essenzialmente il loro in- 
teresse, nessun fabbricante propose, od iniziö alcun tentativo per cosi impor 
tante riforma. — AU’oggi fu sempre eguale il domani, e gli operaj quali erano, 
tali sono presentemente: nocevolissima indifferenza, per la quäle i rap- 
porti fra operaj e fabbricanti, come in passato, tuttora presentano enormi 
irregolaritä, mantenute anzi aumentate dalla mancanza assai volte lamentata 
di autorevoli provvedimenti disciplinari che, custodi imparziali dell’ordine, 
proteggendo gli interessi rispettivi degli operaj e dei fabbricanti, segnino a 
ciascuno il limite dei diritti e l’estensione dei doveri.
	        
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