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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

52 GRUPl'O V - SEZIOMi D. 
trebbe sempre, eome oggi accade, mantenere la propria produzione in stret 
tissimo rapporto col consumo. Le spese fisse essendo inseparabili dalle grandi 
fabbriche, qualche volta e necessario che i telai ivi battano anche quando 
vi sarebbe convenienza a lasciarli inoperosi; per cui il fabbricante, in 
Iuogo di aspettare le commissioni e fabbricare con riserva, metterä maggiore 
studio a procacciarsi nuove piazze di consumo e a contendere sui mercati 
esteri coi produttori franeesi, germanici, svizzeri e inglesi. 
Costituendo forti associazioni, alle piccole fabbriche ed in ispecie a quelle 
che or mantengono lo scredito dei manufatti nostrali, deriverä qualche danno, 
e forse la maggior parte di esse dovrä scomparire. ■— I fabbricatori, non 
piü costretti a logorare in brevissima cerchia i propri affari, meglio che 
spendere i propri sforzi in diuturne gelosie e in quella miserabile gara a 
vendere i loro prodotti al maggior ribasso per accattarsi a vicenda i pochi 
commercianti del mercato nazionale, cause tutte rovinosissime ai rapporti 
commerciali e solite a produrre fallimenti, discenderanno ad un perfetto 
accordo fra loro, e tornando a rivivere reciproca quella emulazione, che tanto 
contribuisce a far meglio, risorgerä eziandio quella nobile concorrenza che 
risulta da estese cognizioni, da maggiore abilitä nell’ impiego della materia 
prima, dall’ applicazione di essa meglio appropriata ai varii tessuti, nonche 
dalla disposizione piü giudiziosa dei diversi articoli. 
Allora forse 1’ opportunitä, anzi la necessitä di studi teorico-pratici spe- 
ciali, che e Governo e Comuni e cittadini si alfannano a fayorire oyunque 
coli’ impianto di acconci istituti tecnici e professionali, sarä tenuta in assai 
maggior conto dalla generalitä dei fabbricanti italiani, ed entrerä nei loro 
animi la convinzione, che da essi principalmente dipende la progressiva 
prosperitä della loro industria. 
Allora potranno altresi persuadere a se stessi, che la migliore protezione 
governativa, che la vera garanzia alla prosperitä economica del nostro paese 
deve dipendere, non piü dai dazi ne dalle dogane, ma dalle scuole e dagli 
insegnamenti che da tutti i governi or si promuovono con una liberalitä da 
cui imperiture rifulgeranno la gloria del nostro secolo e la prosperitä dei 
secoli futuri. 
Como, 25 ottöbre 1873.
	        
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