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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 3, Gruppo V. Sez. D - Seta e tessuti di seta

42 GRUPPO XXV. 
Da prima facciamo osservare che la nostra mostra di Pi Kura fu deplo- 
revolmentc attuata: e, per fatal ita, si e ripetuto a Vienna, con maggiore 
biasimo, ciö che avvenne in altre precedenti mostre internazionali. — E 
sconfortante il vedere coine in Italia non siasi ancora compresa la differenza 
che passa tra una Esposizione Internazionale cd una Esposizione Nazionale! 
— In questa e gara fra gl’individui, mentre in quella sono le Nazioni 
che gareggiano fra loro. — E perö siamo di avviso che, qualora le Com - 
inissioni e le Sotto-Commissioni delle cittä Italiane, nel raccogliere le 
opere di pittura per mandarle alla Esposizione di Vienna, fossero state piü 
severe nella scelta, ovvero si fosse tenuta altra norma, eioe, di nominare un 
Giuri che riesaminasse tutte le opere che quelle Commissioni e Sotto-Com 
missioni avevano scelte, per giudicare se tutte fossero degne di una Esposi 
zione Internazionale, la mostra dell’arte italiana sarebbe riuscita piü note- 
vole. E conveniva inoltre vi avessero aggiunto quelle opere di soggetto istorico 
(togliendole da pubblici edifiei o dalle collezioni private) cseguite da lungo 
tempo e che ebbero presso di noi un plauso meritato, le quali opere pure 
chiariscono che in Italia l’idea del progresso fu sempre intesa; e cosi pure 
se tutti gli artisti in particolare avessero sentito, per amor di patria, quanto 
importasse lo inviare a Vienna le migliori loro opere, 1’Italia sarebbesi 
mostrata all’altezza delle sue aspirazioni cd avrebbe fatto palese all’univer 
sale che presso di lei l’Arte erasi destata contemporaneamente al movimento 
della sua politica rigenerazione. 
Le altre Nazioni hanno corrisposto splendidamente e, con ammirevole 
spirito di emulazione, hanno gareggiato fra loro ed anzi, con un certo fasto, 
hanno esposto le piü belle opere de’loro artisti; e non solo inviarono quelle 
eseguite dal 1862 in poi, come era prescritto dal regolamento Imperiale, ma 
benanco quelle di tempi anteriori e dei loro Capo-scuola, vari de’ quali giä 
defunti. 
Ed in ciö ebbero il generoso proposito di glorificare la propria Scuola, 
ponendo in seconda linea il desiderio de’ premi. 
Da cosi nobile gara usci un gran fatto, cioe, la storia della Pittura de’ 
tempi nostri, come pure la prova della operosa prevalenza che ogni Nazione 
agogna di mantenere nelle arti. Perciü la Esposizione Internazionale di Vienna 
lascerä un ricordo profondo nella mente degli intelligenti e degli artisti, per 
aver essa abbracciato il periodo della Pittura moderna da’ suoi primordi fino 
al tempo presente, facendo benanche intravedere con le recenti opere un la- 
vorio di studio e di ricerche, tale da preparare per lo avvenire un tesoro di 
nuove bellezze. 
La Francia, il Belgio, la Germania e l’Austria, ed in partc anche l’In- 
ghilterra, furono quelle che meglio contribuirono a dare un cosi importante 
ed istruttivo risultato. 
Solo 1’ Italia ha dato prova di una colpevole indifferenza I —• Se anche 
non si fosse trovata in condizioni di concorrere a quell’ alta idea, avrebbe 
almeno potuto ordinäre una esposizione capace di sostenersi e di armoniz- 
zare con l’insieme di quella mirabile raccolta di pitture di ogni paese. — Al 
contrario per Vienna si fece forse anche nieno di quello che fatto si avrebbe
	        
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