GRUPPO XXV.
AJRCHITTETURA
RELAZIONE
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CAMILLO BOITO
L’ammaestramento che si puö cavare nelle sale della Esposizione dalle cose
architettoniche e veramente assai sear.so. Gli studiosi di architetlura, ai quali
soltanto puö giovare l’esame dei disegni, conoscono giä le fabbriche moderne
dei varii paesi col mezzo dei giornali d’architettura, molti ed ottimi fuori d’I-
talia, pochissimi - ce n’e due -, püoccliissimi in Italia e neanche speciali al-
l’architetto; col mezzo delle ampie monografie, pubblicate dai colti architelti
stranieri; col mezzo finalmente delle fotografie, se non si vuole comprendere
quello piü utile ed oramai comunissimo dei viaggi. II disegno o la fotografia
di una statua, e, peggio, di un quadro non rappresenta se non molto incom-
piutamente l’opera d’arte, giacche alla statua mancano le diverse vedute, ed
al quadro manca niente meno che il colorito; raa un progetto disegnato dal-
l’autore od inciso e po’ poi Ja identica cosa. Anzi i Giurati per la Sezione di
architettura stavano un di per deliberare che le medaglie si potessero conferire
a chi avesse presentalo le incisioni tratte dai disegni dei proprio edificiOj o le
fotografie cavate da essi disegni, affermando che la esecuzione materiale non
ha che vedere con la virtü soda dell’arte architeltoniea; raa fu fiatto osservare
che il Regolamento si opponeva a tale partito.
La discussione ebbe luogo dall’una parte in tedesco, dall'altra parte in fran-
cese nel grande padiglione, che il Municipio della cittä di Parigi aveva
disposto per la mostra delle proprie cose, e dove, oltre molti cartoni di di-
pinti monumentali e modelli in gesso di sculture, stavano infinite fotografie e
stampe di statue, di opere all’encausto cd a buon fresco, di vetriate colorite e
di tappezzerie falte eseguire dalla cittä per i suoi nuovi edificii, dei quali pure
Esposizionc Univers. 1873 — Gruppo XXV. 9