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GRUPP0 II.
le lane della pecora gentile di Puglia, le cosi dette Filetti bistose, le Ba-
silicate o Gravine, le Maggioline ecc. Le migliori provenienze vengono in
oggi pagateintorno alire 6,00 al chilogranimo, ed anche oltre, se di buona e
diligente lavatura. Yengono in terza linea le lane della pecora detta Pa-
dovana o Yicentina, allevata nelle pianure del Veneto, con qualcuna delle
maremmane e dell’agro bolognese e ferrarese; a queste fanuo seguito le
lane della razza bergamasca e piemontese, grossolane ma forti ed atte a
far coperte e tessuti pieni e pesanti; poi le lane colorate che hanno
poca ricerca ed appartengono all’ Emilia, alla Toscana, alle Calabrie, ed
infine le lane lunghissime da materasso della razza leccese e calabrese e
le lane dette caprone di Sicilia, le quali sono oggidi l’oggetto di un com-
mercio abbastanza attivo e lucroso.
Tutte queste lane sono il prodotto di poco piü di 8 milioni di ovini
(8,728,854 secondo 1’ ultima statistica pastorale) in cui sono compresi
4,616,177 capre e 429,121 becchi; per conseguenza il numero totale delle
pecore e dei montoni non ascende che a 7,083,557. Calcolando sempre
secondo l’autoritä del Senatore Rossi ad un chilg. e ad un ettog. per media il
vello, si avrebbe una produzione annua di 10,687,000 chilogr. di lana, in
cui, se fanno difetto le qualitä sopraffine merine, abbondano perö le
qualitä distinte di lana da pettine e per filati, alcune delle quali sono i ben
noti risultati di miglioramenti giä ottenuti nelle razze locali.
Dei quattordici espositori di lane che si prenotarono presso le varie
giunte, soltanto la metä erano effettivamente presenti all’esposizione. Man-
cavano poi completamente i saggi della lane piiT fine di Romagna ed anche
alcune pregiate del mezzodi. Furono perö giudicati degni di premio un
saggio di lana ottenuta da incrociamento col merino elettorale ungherese,
e le pecore indigene modenesi presentate dal C.te Bentivoglio e ed altro
saggio di lana di pecora parmense presentato dal sig. Cavatorto.
Attirarono altresi l’attenzione alcune buone qualitä di lane lunghe di
Sicilia e delle Puglie ed altre di Capitanata. Ma qui convien dire come
gran parte della poca riuscita fosse da attribuirsi al modo con cui erano
preparati ed acconci i saggi da esporsi, piultostoche alla inferioritä del
merito loro.
L’ esposizione delle lane nostre era opportunamente e regolarmente
collocata accanto agli altri prodotti animali, e vari saggi figuravano tutti
gli uni accanto agli altri, di modo che era assai facile il rinvenirli ed il
confrontarli; ma gli oggetti stessi poi erano ben lungi dal produrre una
favorevole impressione e neppure una giusta idea del loro valore , av-
vegnache sia presso che impossibile il valutare il merito di una pro
duzione da una ciocca di lana o da un sacco in cui stanno ammassate in
saggio alla rinfusa. Conviene poi anche accennare il difetto perche ri-
manga se non altro a norma e regola di altre consimili circostanze. Le
lane per esser ben apprezzate e suflicientemente giudicate vogliono essere