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LANE, BACHIOOLTURA, APICOLTURA.
esposte anzitutto nella quantitä non minore di un intero vello, o meglio
piü velli di animali di etä e sesso diversi , lasciati, s’intende, nella loro
postura e nel loro stato naturale di tosatura, perche possano esser ve-
rificate le variazioni della lana nelle singole parti del corpo , ed almeno
vi deve essere per lo stesso motivo una lista di lana presa attraverso tutto
il corpo dell’animale. Accanto alle lane sucide o lavate a dosso devono
figurare altri campioni delle medesime lane lavate alla fabbrica, od anche
solo con lavalura piü diligente; tutti questi saggi vogliono esser chiusi
in casse di vetro per difenderli dalla polvere che toglie affatto di giu-
dicare della mollezza e della pastositä e fino ad un certo punto anche
della loro linezza ; e finalmente insieme ai saggi convien fornire al
giur'i tutte le maggiori possibili indicazioni sulla razza e provenienza degli
animali, sull’ammontare dei greggi, sull’entrata delle produzioni rap-
presentata dal campione, sul costo ordinario della merce, sul reddito medio
di ogni animale in relazione al peso del corpo.
Importa ora concretare quei giudizi e quei suggerimenti che si pos-
sono desumere dai risultati della grande mostra mondiale come applica-
bili al miglioramento della produzione laniera in Italia.
L’Italia possiede ancora molte contrade in cui la produzione delle
lane puö e deve essere ancora un principale prodotto della pastorizia. Sono
in questa condizione tutte le provineie meridionali e medie coi loro greggi
transumanti, le insulari coi pascoli e col clima che permette la continua
permanenza all’aperto; alcune provineie settentrionali ove per effetto della
trasmigrazione periodica degli armenti rimane diflicile se non impossibile
attendere esclusivamente alla produzione della carne.
Fanno eccezione non pochi contadi del settentrione e del centro in
ambedue i versanli adriatico e tirreno, ove predominano i piccoli greggi
sedentari e questi addetti all’agricoltura. Cola, come avvenne altrove, non
si tardera a riconoscere la grande convenienza dell’introdurre le razze di
ovini da carne. Qui solo importa tener desta l’attenzione degli agricoltori
intorno alla possibilitä di introdurre ed acclimatare queste razze, e di
tentarne l’incrociamento colle indigene: le prove immancabili del tornaconto
per la crescente ricerca del mercato faranno il resto. Giova perö notare che
colla introduzione delle accennate razze da carne e col miglioramento delle
indigene si arriverä di pari passo al miglioramento delle lane, avvegnache
h lane delle pecore inglesi Cottesvold e Sauthdown che sono i migliori
tipi di carne rendono anche miglior lana ed in maggior quantitä delle pecore
nostre piemontesi e bergamasche, delle comuni dell’Appennino, dell’Emilia,
ed anche di alcune di Toscana e di Romagna.
Le pecore Cottesvold hanno lana lunga, nervosa e brillante, senza
pieghe, con poca untuositä, che appunto il Senatore Rossi propone quasi a tipo
delle lane italiane da pettine; e rendono da 3-5 chilogr. all’unica tosatura.