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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 6, Gruppo II: Lane, bachicoltura, apicoltura ; stazioni sperimentali agrarie

GRUPP0 II. 
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Notavasi inoltre un insetto setifero, non forse classificato ancora, dal 
cui organo serico i giapponesi traggono delle cordicelle per appendere gli 
ami da pesca, preeisamente come da noi si pratica molto utilmente coi 
bachi gialloni. Ogni baco che si fa riccio o giallone al tempo della ma- 
turanza rende solo da 5-6 centesimi ridotto in filo da pesca che, per es- 
sere leggiero e quasi trasparente ed abbastanza forte, non e quasi percet- 
tibile entro l’acqua e perciö preferito in tale bisogna. 
Anche l’esposizione perö di questo estremo Oriente, che a noi e noto 
piü che per altro per ia produzione seriea, non offriva quell’interesse che 
era da aspettarsi nel eampo della bachicoltura. Alcuni membri del giuri, 
fra cui lo scrivente, approfittarono dell’occasione e della gentile aceogüenza 
avuta dal Ministro Presidente del Giappone presso 1’Impero sig. Sano Ysou- 
netami per aver qualche informazione circa la coltivazione del baco da 
seta in quel paese. Le informazioni furono difatti delle piü ampie che si 
potessero ottenere e per nulla diverse da quelle giä fornite dalla Commis- 
sione Giapponese all’egregio prof. Yerson, che ebbe ad accompagnarla nel 
suo giro in Italia. Tali notizie (igurano nel rapporto del medesimo, a cui 
noi ei rimettiamo, come a persona assai piü competente nella materia. Ciö 
che e piü notevole si e che un interprete, d’origine francese e professore 
di scienze naturali a Yeddo, ci assicurava che tatte le maluttie, da noi de- 
scritte e lamentate del baco da seta, esistono pure negli allevamenti al 
Giappone, e specialmente la flacidezza vi scoppia di frequente. 
Esposizioiie hacologica italiana. 
La vera ed importante esposizioiie di bachicoltura fu quella a cui 
concorsero le provincie del Regno d’Italia e le contrade meridionali sog- 
gette all’impero Austro-Ungarico. 
Voglionsi qui considerare questi due contadi dei due Stati insieme 
riuniti non tanto per afiinitä di consuetudini agrarie, e per una eguale 
perizia e frequenza dei coltivatori che attendono ad allevare il prezioso 
insetto, quanto per la circostanza gravissima, che non pochi oggetti ap- 
partenenti ai due paesi figuravano insieme nel compartimento austriaco, 
come provenienti dall’esposizione bacologica di Rovereto. 
E noto infatti che, contemporaneamente al congresso internazionale 
bacologico, si tenne in Rovereto nel settembre 1872 un’ esposizione di 
prodotti e d’oggetti di bachicoltura a cui presero parte non pochi bacologi 
e bachicoltori nostri, unitamente ad alcuno di Francia, di Svizzera, del 
Tirolo, del Trentino, di Gorizia, dell'Istria, di Trieste ecc. 
Le migliori e piü importanti delle cose esposte, senza distinzione di na- 
zionalitä o provenienza, furono da un apposito comitato destinate all’esposi- 
zione di Vienna ove figuravano, come ho detto, nel compartimento austriaco.
	        
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