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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 6, Gruppo II: Lane, bachicoltura, apicoltura ; stazioni sperimentali agrarie

LANE, EACHICOLTURA, APICOETURA. 35 
Questo saggio divisaraento ebbe per eonseguenza di far figurare, riu- 
niti all'esposizione mondiale, una serie di apparecchi, d’invenzioni, di tro- 
vati, di prodotti scelti fra i principali e piii meritevoli di considerazione 
in una precedente esposizione speeiale, che altrimenti non sarebbero stati 
portati ad una universale, o non vi avrebbero figurato perche dispersi e 
confusi con oggetti di diversissima natura. 
A questi si aggiunsero poi come facenti parte dell’esposizione agraria 
italiana non pochi oggetti e preparati, che non figuravano a Rovereto, e 
che vi furono spediti direttamente da espositori nostri. 
Da una recente lodevolissima pubblicazione del Comitato ordinatore 
del congresso internazionale di Rovereto appaiono partitamente enumerati 
gli oggetti esposti e gli espositori, per il che io non crederei necessario 
di notare che i principali e quelli che chiamarono l’attenzione del giuri, 
come degni di premio. 
A chi ben conosce lo stato odierno di questa importantissima indu- 
stria e le questioni che la concernono, non poteva a meno di colpire di 
meraviglia e di ammirazione ad un tempo il vedere esposti e rappresen- 
tati gli sforzi, il lavoro razionale ed intelligente dei nostri bachicoltori 
tutti intenti a scongiurare e vincere ad ogni costo la terribile crisi che 
attualmente colpisce 1’ industria. 
Non sono piü saggi di bozzoli esposti quasi solo ad attestare la possi- 
bilitä di una coltivazione di prova ed i pregi della razza, ma sono Serie 
c profonde ricerche anatomiche, fisiologiche e patologiche dell’insetto; sono 
apparecchi ed espedienti proposti per istituire osservazioni, indagini ed 
esperimenti; sono attrezzi ed utensili inerenti a nuovi mezzi e metodi di 
allevamento, i quali tutti rivelano una somma attenzione e perseveranza 
nel lottare contro le malattie dominanti, nel vincere e progredire. Havyi 
quindi tutta una vera industria coi suoi processi piü recenti, colle sue 
invenzioni, colla serie Iunghissima di tentativi e colle prove di costosissimi 
successi. Yuolsi infine tutto cid ritenere come uno dei piü autorevoli risul- 
tati del genio e deH’attivita dei nostri coltivatori, risultati che noi pos- 
siamo, senza tema di confronto, contraporre agli splendidi proces.i dei 
coltivatori del Nord nelle industrie zootecniche e nelle manifatture; ed 
importa notarlo, giacehe la sericoltura, industria nostra, tiene benissimo 
luogo delle industrie campestri che, come le distillerie dello zucchero e 
le fabbriche per la birra, formano un giusto vanto dei coltivatori del Nord. 
L’importanza dell’insieme dell’esposizione e delle singole cose esposte 
meritava di eonseguenza che il giuri usasse una diversa misura di apprez- 
zamento nella premiazione; ne era qui il caso di dare importanza ad un 
saggio di bozzoli, che le condizioni di elima bastavano a provare come 
lodevole tentalivo di coltivazione, ne all’annuncio della confezione e del- 
l’introduzione di nuove varieta di seme che per un agricoltore del Nord 
attesta solo un impegno singolare, piü ancora che raro; il che, io ritengo,
	        
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