lane, bachicoltura, apicoltura. 41
per la conservazione delle cellule; inodello di stufa (sua invenzione); for-
nello per lo sviluppo del gas cloro; ordigno per lavare il seme.
La maggiore attivitä nell’adottare i nuovi raetodi di bachicoltura e di
confezionamento del seme fu spiegata in questi Ultimi anni nei contadi
del Trentino, che nessuna localitä ha superato ne eguagliato nella fiducia
e nella generale applicazione dei medesimi, a tal segno, che il Trentino
puö dirsi ormai emancipato dall’ importazione del seme-bachi dal Giappone.
Principale fautore di un simile risultato fu Ia Camera di commercio
di Rovereto che, con ogni mezzo che valesse a diffondere le buone teorie,
istruendo cioe, ed operando, contribuiva a questo utilissimo scopo. Il giuri
assegnava a quest’ istituto la medaglia del progresso e proponeva altresi
la medaglia del merito alla societä agraria di Rovereto, ed al consorzio
agrario Trentino , intendendo con ciö di rieonoscere negli stabilimenti
rappresentanti, l’abilitä distinta ed il merito dei coltivatori di quella regione.
Ma nello stesso tempo non si poleva a meno di distinguere con spe-
ciali ricompense tutti coloro che, dall’insieme degli oggetti esposli e dalla
notorietä, erano indicati come piii attivi promotori e collaboratori di un
tanto progresso, e furono infatti premiati il signor Fedele Figarolli Pre-
sidente della Camera di commercio, il signor Ruggero de Cobelli ed il
signor Filippo conte Federigotti-Bossi quali collaboratori della societä; dopo
questi il signor Pasqualis di Trento, il signor Azzolini Temistocle e la
societä Azzolini-Marsilli per studi e lavori tutti meritevoli di riguardo, in-
trapresi specialmente sulla selezione microscopica e sulle malattie dei bachi.
In Italia dopo laLombardia e la Toscana che maggiormente si distingue
nell’attenta applicazione dei nuovi metodi di bachicoltura.
Il clima piii mite, la coltura piü spezzata e minuta , la non generale
ed imponente piantagione dei gelsi hanno fors’anche eontribuito a rendere
meno disastrose le malattie che rovinano ovunque il raccolto. La Toscana
ed il centro d’ Italia in genere non ha difatti per anco abbandonate , e
coltiva anzi piü comunemente, le antiche razze, per la conservazione delle
quali le fu conveniente introdurre piü generalmente i nuovi metodi di
selezione microscopica , mentre altrove non si e badato a dispendio per
Pacquisto di seme estero, e su quello e ancora basata la quasi totale pro-
duzione del Piemonte, della Lombardia e del Veneto.
La societä bacologica del conte Polidori di Anghiari e lodevole in par-
ticolar modo per avere intrapreso sopra larga scala questo confeziona
mento di seme-bachi a sistema cellulare, che cede a prezzi anche relati-
vamente miti; il signor Onofrio Giri dell’Emilia va parimenti annoverato
fra i piü benemeriti per lo stesso titolo; il signor Frosinini di Arezzo; il
conte Castraeane di Rimini; il signor Girolamo Giovannelli di Monteroni
d’Arbia; la marchesa Peverc-lli di Crespino, ed altri sono specialmente com-
meudevoli per rara perizia in questi metodi razionali dell'allevamento del
baeo e del confezionamento del seme.